Carmine Landi

Founder Executive

Alfa Romeo 33 Stradale, un auto rarissima ed elevato prestigio. Progettazione Meccanica Giuseppe Busso e poi data in gestione a Carlo Chiti, cofondatore e responsabile della squadra corse Autodelta, il reparto corse dell'Alfa Romeo. Autentico gioiello tecnologico, costruito interamente in alluminio e magnesio, disponeva di impianto di iniezione meccanica indiretta "Spica" con doppia pompa della benzina elettrica e lubrificazione a carter secco. La distribuzione è a doppio albero a camme in testa per bancata, le valvole (33 mm di diametro quella di aspirazione e 28 mm di diametro quella di scarico) sono 2 per cilindro inclinate di 48° e sedici candele (2 per cilindro). Nella versione da competizione il propulsore erogava una potenza di 270 CV ad un regime di 9600 giri/min con un rapporto di compressione di 11:1. Nella versione stradale la potenza veniva limitata a 230 CV din erogati ad un regime di 8800 giri/min con un rapporto di compressione di 10:1. Un tale regime di rotazione era un record per l'epoca, ma anche oggi elevatissimo per un'auto da strada; la potenza di 230 cv din fa di questo motore uno dei 2.000 cm³ aspirati più potenti mai realizzati. Una potenza molto elevata per un'autovettura stradale, ancor di più se si considera che è ottenuta con la sola tecnologia meccanica e senza l'ausilio della gestione elettronica adottata dalle automobili moderne. Tra i 18 esemplari prodotti vi sono lievi differenze estetiche, le più evidenti delle quali sono rappresentate dalla presenza di due soli fari anteriori in luogo di quattro fari e del tergicristallo incernierato in alto o in basso. Uno dei 18 esemplari di questa autovettura (versione con quattro fari) è conservato presso il Museo Storico dell'Alfa Romeo di Arese. La 33 Stradale quando fu venduta (figurava regolarmente a listino presso i concessionari) era una delle auto più costose sul mercato, ben 9.750.000 lire; per fare un esempio l'Alfa Romeo Giulia TI costava 1.570.000 lire; per una Jaguar si spendevano circa 5 milioni, mentre per una Ferrari occorrevano 6 milioni.