Carlo Baout
COME PRENDERSI CURA DEL PROPRIO STOMACO CON LA RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA
2020-01-03 17:27:18
Respirazione e disfunzioni viscerali.
N.B.: questo articolo non si pone l'obiettivo di fare diagnosi, questo è il compito dello specialista, in questo caso il gastro-enterologo; il focus è quello di dare una visione più ampia di tutte le problematiche relative alla sfera gastrica, soprattutto quelle di lieve entità. I consigli dati non intendono sostituirsi ad una cura farmacologica, anzi ne potrebbero aumentare l'efficacia.
In anni di lavoro come osteopata, le due zone anatomiche dove ho riscontrato maggiori disfunzioni a livello viscerale sono quella epatica (fegato) e gastrica (stomaco); non a caso entrambe si trovano appena sotto il diaframma. In effetti fegato e stomaco sono intimamente legati all'attività diaframmatica, ma vanno in disfunzione per 2 motivi diversi; in questo articolo ci concentriamo sullo stomaco, del fegato parleremo in un prossimo articolo.
Solitamente il profano, prima ancora di andare dallo specialista, intuisce che ha problemi allo stomaco e/o esofago quando ha
- nausea ricorrente
- sensazione di addome gonfio
- bruciore e a volte dolore retro-sternale (pirosi)
- una tosse persistente senza però avere problemi alle vie aeree
- acidità in gola
- eruttazioni continue
- cattivo alito
- sinusite
- e/o mal di gola ricorrente
- e/o asma
- e/o cervico-brachialgia sinistra
- e/o torcicollo sinistro
- e/o periartrite sinistro (periartrite= dolore alla spalla in medichese)
- e/o dolore zona scapolare sinistra
- e/o lombalgia sinistra
- e/o ipo-mobilità anca sinistra (con o senza dolore)
- e/o gonalagia sinistra (gonalgia= dolore al ginocchio in medichese)
- e/o neuroma di Morton al piede sinistro
Ma perché lo stomaco va spesso e volentieri in disfunzione?
Sicuramente oggigiorno la qualità e la quantità di cibo che introduciamo nel nostro organismo superano di gran lunga la capacità di gestione da parte del nostro apparato digestivo; in effetti fare brevi periodi di digiuno è funzionale per permettere a tutti gli organi dell'apparato digerente di scaricarsi e rivitalizzarsi. In realtà esiste un altro fattore anatomico e meccanico che incide fortemente sullo stato funzionale dello stomaco e dell'esofago.
L'esofago è praticamente un tubo che si collega ad una sacca che è lo stomaco; il cibo predigerito viene transitato dall'esofago verso lo stomaco dove viene sciolto in parte dai succhi gastrici, prodotti dalle mucose dello stomaco. Al contrario dello stomaco, le pareti interne dell'esofago non sono in grado di contrastare l'acidità dei succhi gastrici. Quando i succhi gastrici risalgono verso l'esofago, allora siamo in presenza del famoso reflusso gastro-esofageo; per questo motivo c'è un meccanismo fisiologico che impedisce tale fenomeno di risalita dei succhi gastrici
- al 50% esiste uno pseudo-sfintere: lo sfintere esofageo inferiore (SEI) che non è una vera e propria valvola perché non si chiude totalmente
- al 50% esiste un angolo acuto (angolo di His) tra esofago e stomaco che viene mantenuto da un legamento collegato al pilastro destro del diaframma, praticamente è un laccio che passa attorno allo SEI, e in effetti si chiama laccio di Allison. Cosa succede in poche parole: di base, il tono muscolare del diaframma mantiene l'angolo di HIS acuto e in più, ad ogni atto inspiratorio, il pilastro diaframmatico contraendosi chiude ulteriormente l'angolo tra esofago e stomaco, impedendo in questo modo la risalita dei succhi gastrici.
Il problema s'instaura quando il diaframma si indebolisce per ipo-attività e rimane in posizione di espirazione, quindi con la cupola centrale in posizione alta: praticamente l'angolo tra esofago e stomaco si apre ed ecco che iniziano i problemi
- lo stomaco non viene più massaggiato costantemente durante l'attività respiratoria, quindi avrà tendenza a perdere elasticità quindi funzionalità
- inizialmente i succhi gastrici risalgono verso l'esofago con tutti i sintomi correlati
- nel tempo, una porzione di stomaco può risalire oltre lo SEI: ecco che appare la famosa ernia iatale
A questo punto l'unica soluzione sembra essere quella di riattivare la respirazione diaframmatica e ridare tono al muscolo diaframma; solo in questo modo si può riportare l'angolo di His ad un'angolazione funzionale, che impedisce la risalita dei succhi gastrici. Chiaramente quando la situazione è compromessa e i tessuti sono lesionati, la competenza è sicuramente medica; ciò non toglie però che riportare l'angolo di His ad una situazione fisiologica con esercizi specifici sia funzionale nell'ottica di un buon esito terapeutico.
Esiste una varia gamma di esercizi per la riattivazione della respirazione diaframmatica e del potenziamento del diaframma, ma non mi risulta (forse c'è ma non l'ho ancora trovata) che esista una tecnica che permette di automatizzare la respirazione diaframmatica, e quindi di attivarla anche senza pensarci. Io stesso, prima di scoprire il metodo Ritm-U®, pur sapendo respirare decorosamente col diaframma, attivavo tale muscolo solo quando ci pensavo; avevo una respirazione prevalentemente superficiale, veloce e spesso ero in apnea. Sin da piccolo lo stomaco è sempre stato un mio punto debole, ma non le sapevo: ogni tanto mi venivano delle fitte retro-sternali e mia madre mi rassicurava dicendomi che erano dolori da crescita, poi sono scomparse e mi è venuta l'asma, poi la sinusite, poi mal di gola ciclici, poi in età adulta torcicolli e lombalgie ricorrenti sempre a sinistra; la cosa interessante è che man mano arrivavano i sintomi nuovi, quelli precedenti scomparivano o quasi... ah ovviamente anch'io mangiavo i sassi! Da quando ho intrapreso un percorso virtuoso facendo vari esercizi specifici, tra cui Tai Chi e adottando un regime alimentare più sano, i sintomi sono diminuiti; li ho poi risolti definitivamente da quando respiro col metodo Ritm-U®. In effetti, tale metodo punta
- sulla presa di consapevolezza del proprio diaframma
- sul rinforzo del diaframma secondo i parametri RAF (vedere articolo Diaframma pompa elettro-meccanica della 'macchina Uomo' )
- sull'automatizzazione di uno schema respiratorio diaframmatico ritmico e funzionale, in statica
- sull'automatizzazione di uno schema respiratorio diaframmatico ritmico e funzionale, in dinamica
- permette di monitorare a piacimento l'attività del proprio diaframma
- propone un percorso a livello con test da superare per valutare i progressi ottenuti.
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