Semana Santa de Sevilla: ¡hay que vivirla!
Os cuento algo.. que las cosas son muchas y no se pueden explicar solo con un texto pequeño..
La Semana Santa, cioè la settimana prima di Pasqua,è un’insieme di celebrazione religiosa e non: se è vero che vengono organizzate decine di processioni ( circa 60), c’è anche da dire che per strada i festeggiamenti sono allegri e attirano anche i non credenti.
Questa festa, per Siviglia, è una delle più amate. È la parte comunque più religiosa. Subito a ruota si sviluppa la Feria de abril (che quest’anno sarà in maggio :) ) , che invece é assolutamente laica: solo balli, musica e risate!
L’origine della festività a Siviglia risale al tardo Medioevo, e continua a mantenere fascino e aumenta in numero di partecipanti di anno in anno.
Le processioni sono la parte più tradizionale e conosciuta, in cui poderose immagini seicentesche della Vergine o di Cristo vengono trasportate dai costaleros
(portatori), guidati da un capataz (caposquadra) che dà il ritmo e le direzioni.
I costaleros sono anche 30-40 sotto ogni anda (baldacchino con la statua) e in punti stabiliti si turnano con altri che gli danno il cambio, senza fermare la processione.
Ogni processione si compone di tre pasos (che sono i carri con le statue).
Le corporazioni, quindi trasportano tre rappresentazioni sacre, nei loro percorsi: la prima dedicata alla Passione di Gesù, la seconda dedicata alla Vergine Maria e l’ultima dedicata alla morte di Cristo.
La preparazione delle processioni e dei canti che le accompagnano si fanno durante tutto l’anno.
Le processioni infatti (tranne quelle delle cofradìas negras, che sono a lutto e marciano quasi in silenzio) non sono mute: vi sono quelle recitative e quelle accompagnate da musica e cori.
I cori sono detti saetas.
I penitenti che seguono le processioni, spesso a piedi nudi e con una croce in spalla, sono detti nazarenos e spesso indossano un cappuccio per coprire completamente il viso.
Il cono del cappuccio simbolizza una specie di salita verso l’alto, per questo ha una grande importanza nell’abbigliamento del penitente: l’idea è che la penitenza lo porti più vicino al cielo.