Recensione Atlantide il nuovo album di Bujumannu a cura di Massimo Lampis

Recensione di Atlantide a cura di Massimo Lampis

Atlantide è un disco che parla da solo. Certo: Bujumannu è una garanzia.

Ed è anche vero che all'elevata qualità hanno contribuito diversi dei più grandi cantanti e musicisti della scena Sarda e non solo.

Ascoltare Atlantide è soprattutto ascoltare noi stessi: tra sonorità e arrangiamenti reggae ma non solo, Bujumannu ci porta a conoscerci più interiormente, a porci delle domande, ad ascoltare i nostri limiti.

E questo succede se riusciamo ad essere empatici con il mondo, con noi, con gli altri, se riusciamo ad estraniarci tanto da sentire dentro di noi l'energia vitale che tutto ciò che ci circonda ci regala ("Blu", scritta e arrangiata con i Train To Roots, in questo senso è una vera perla da ascoltare ad occhi chiusi) .

Ci impone una riflessione su chi siamo, su chi siamo diventati, su chi vorremmo essere; ci invita a spogliarci delle nostre paure per capire fin dove possiamo arrivare.

In "Come sarà", ad esempio, possiamo realizzare che liberandoci dai nostri demoni che ci sfidano sotto forma di paure riusciremo forse ad essere più sereni, ad affrontare la vita come se fossimo su un palco: in maniera vera, forte, sincera.

Non aver timore di mostrare ciò che siamo per paura di essere considerati pazzi è il concetto proposto nell'allegro pezzo ska "Crazy", perché tutti siamo pezzi unici e anche se non possiamo piacere a tutti è importante esprimere il meglio di noi stessi.

Ascoltando "Try" scritta in collaborazione con Sista Namely, Silvia Piras e Moses Concas, possiamo ritrovarci nella speranza, nel credere nel domani, nel non arrenderci se qualcosa va storto, ma continuare a vivere perché la vita è la cosa più bella che abbiamo e non dobbiamo sprecarla mai perché tutto gira e cambia, mentre il sole sarà sempre lì ad illuminarci.

Non mancano i riferimenti all'amore per la Sardegna e a tutto ciò che regala, in "Atlantide" si parla non solo di sole e mare, ma di una storia millenaria da studiare, diffondere e difendere da chi invece ci vorrebbe solo schiavi pronti a chinare la testa e a dire sì.

Un grido d'aiuto potente che non può lasciare indifferente chi ama la propria Terra, comunque voglia essere intesa, viaggia tra le note decise di "Neva give up" e nella voce ferma di Bujumannu che da sempre fa della Sardegna e del suo fiero Popolo un caposaldo della sua musica.

Orgoglio, interiorità e autostima sono le basi di questo disco assolutamente da ascoltare.