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Il mistero della ghiandola pineale

2019-12-11 15:51:29

La ghiandola pineale chiamata anche epifisi, è un piccolo organo grande appena quanto una nocciola. Si trova geometricamente situata al centro del nostro encefalo.

Cenni sulla Ghiandola Pineale

A differenza del passato, oggi sappiamo per certo che la funzione principale di questo piccolo organo al centro del cervello è la secrezione interna di Melatonina, un particolare ormone la cui produzione diminuisce con l’avanzare dell’età.


La melatonina è relazionata alla regolazione dei cicli sonno-veglia, ai processi della pubertà, oltre ad essere un potente antiossidante.


Questa particolare ghiandola è molto sensibile alla luce, è per questo che si attiva al buio producendo melatonina, tale produzione ci porta ad uno stato di calma e di introspezione.


NOTA: E’ noto che il movimento di ormoni dal corpo provoca una serie di emozioni e sensazioni specifiche. Le endorfine (sostanze secrete pure dalla ghiandola pineale) ci aiutano a entrare in uno stato di intima sensazione di tranquillità, oltre al fatto che aumenta la nostra concentrazione.

Grazie a recenti studi si è scoperto anche che la ghiandola pineale oltre alla sua capacità fotosensibile è anche un magnetorecettore, cioè è sensibile ai campi magnetici trasformando le sue onde in stimoli neurochimici.


Le spiegazioni degli esperti


Il professor José Luis Bardasano, dell’Università di Alcala de Henares, (leader nel campo della bioelettromagnetica), in un suo articolo “Elettromagnetismo, ghiandola pineale e la salute pubblica” afferma che nel corpo ci sono due sistemi di comunicazione:

  1. la base chimica (sistema endocrino), i segnali di informazione (messaggi) sono ormoni che vengono trasmessi attraverso canali di dati come i vasi sanguigni, vasi linfatici, canale neurale, ect., raggiungendo gli appositi organi e/o gli effettori.
  2. e quella elettrica (sistema nervoso), dove i segnali sono elettromagnetici e hanno una rete di centri di distribuzione e di “sottostazioni”, che si trovano sui neuroni (cellule neurali) che raggiungono i muscoli, cuore, ghiandole, ect..

Questi due sistemi si sono evoluti parallalamente in perfetta armonia cronobiologica coordinati dalla ghiandola pineale.


Secondo gli studi condotti da Bardasano la continua esposizione e la conseguente riduzione di attività nella ghiandola pineale provoca casi comuni di affaticamento, stress, disturbi dell’umore, disturbi del sonno, riduzione delle prestazioni di lavoro, depressione e vi è persino il rischio dello sviluppo di alcuni tipi di tumori come il mammario.


Inoltre sempre secondo il noto studioso, essendo un’organo sensibile ai campi elettromagnetici bisognerebbe stare attenti alle alterazioni causate da campi elettromagnetici artificiali quali le antenne, i telefoni cellulari, i radar, ecc.).


Da un punto di vista spirituale


Molte dottrine esoteriche d’Oriente per millenni si riferiscono alla ghiandola pineale definendola come un terzo occhio in grado di sincronizzare la coscienza con la realtà spirituale dell’essere umano.

Nello specifico tale organo veniva considerato il punto di congiunzione tra il mondo fisico e le dimensioni superiori dell’universo.


Da ciò si deduce che l’essere umano avrebbe grandi doti nascoste, come il riuscire a collegarsi con il mondo inconscio percependo informazioni archiviate probabilmente in una memoria collettiva della quale solo pochi si rendono conto della sua esistenza.


Si dice che ogni essere umano possiede un canale aperto, il quale si sintonizza inconsciamente durante la fase di sonno e consciamente durante induzione (trans, ipnosi, meditazione), per qualcuno tutto è collegato e siamo parte di una matrix divina dove tutto è connesso.


Nota: La ghiandola pineale produce infatti anche la dimetiltriptamina (DMT), una sostanza psichedelica capace di produrre effetti molto particolari sulla nostra percezione delle cose dilatando lo spazio e il tempo. Tutto questo è possibile soprattutto durante la fase REM del sonno.


Secondo Cartesio


Cartesio, filosofo francese del XVII secolo, fu colui che diede un rilievo maggiore alla ghiandola pineale. Descrisse infatti tale organo come lasede principale dell’animo umano.


Scriveva infatti:


“Mi sono convinto che l’anima non può avere in tutto il corpo altra localizzazione all’infuori di questa ghiandola, in cui esercita immediatamente le sue funzioni, perché ho osservato che tutte le altre parti del nostro cervello sono doppie, a quel modo stesso che abbiamo due occhi, due mani, due orecchi, come, infine, sono doppi tutti gli organi dei nostri sensi esterni. 

Ora, poiché abbiamo d’una cosa, in un certo momento, un solo e semplice pensiero, bisogna di necessità che ci sia qualche luogo in cui le due immagini provenienti dai due occhi, o altre duplici impressioni provenienti dallo stesso oggetto attraverso gli organi duplici degli altri sensi, si possano unificare prima di giungere all’anima, in modo che non le siano rappresentati due oggetti invece di uno: e si può agevolmente concepire che queste immagini, o altre impressioni, si riuniscano in questa ghiandola per mezzo degli spiriti che riempiono le cavità del cervello; non c’è infatti nessun altro luogo del corpo dove esse possano esser così riunite, se la riunione non è avvenuta in questa ghiandola”.


Cartesio sostanzialmente pose l’attenzione sul fatto che questa piccola zona del cervello è l’unica a non avere un duplicato.


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