Benessere Consapevole

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UNA SPLENDIDA LEZIONE DI VITA DI DALE CARNEGIE

2019-03-05 09:08:52

Uno dei più grandi maestri di crescita personale, Dale Carnegie, ci offre una formula semplice e straordinaria per smettere di preoccuparci e lamentarci.“Circa il 90 percento delle cose che fanno parte della vostra vita va bene”, dice, “e circa il 10 percento va storto. Se volete essere felici, non dovete far altro che concentrarvi sul 90 percento che va bene e ignorare il restante 10 percento. Se volete vivere male e in ansia, e se volete farvi venire un’ulcera allo stomaco, basta che vi concentriate sul 10 percento che va male e ignoriate il 90 percento che è perfetto”.Se applicassimo soltanto questa unica frase nella nostra vita, si aprirebbero porte incredibili, si spalancherebbe un universo quotidiano di gioia, abbondanza e felicità. E se anche soltanto una piccolissima parte della popolazione mondiale applicasse questa formula nella società in cui vive e nel rapporto con le altre persone, il mondo farebbe il più grande salto in avanti di tutta la sua storia evolutiva.

LE COSE FUNZIONANO, MA NON LO VEDIAMO!

Non è infatti esattamente il contrario quello che accade, in noi e intorno a noi? Ogni giorno stiamo centrati solo su quello che non va e mai su quello che va. Eppure per il 90 percento della giornata le cose vanno, funzionano! Ma sembriamo completamente ignorare quello che ci scorre davanti agli occhi, cioè il meglio che ci accade nel 90 percento della nostra giornata, mentre sembriamo unicamente cercare quello che non va, per concentrarci unicamente e costantemente sul peggio.
Un terribile quanto veritiero proverbio recita: 

 “Fa più rumore un albero che cade che cento alberi che crescono”.

Questo proverbio fotografa la credenza più diffusa nel mondo – e quindi anche il sistema di credenze in cui noi siamo immersi e che ci condiziona –, quella improntata al pessimismo, e non della ragione, ma dell’abitudine.
Come diceva Schopenauer, “non pensiamo quasi mai a ciò che abbiamo ma sempre a ciò che non abbiamo”. La tendenza a fare questo, aggiunge Carnegie,

“è la tragedia più grande del mondo, quella che probabilmente ha causato più infelicità di tutte le..

...guerre e i mali della storia.”.L’elenco delle cose che non vanno nella nostra vita è infinito, come infinito è quello dei dolori, degli acciacchi fisici, dei problemi finanziari, del lamento verso tutto e tutti, verso il governo, verso i vicini di casa, verso i genitori, la moglie, i figli… Tutto va sempre male, anche quando va bene. Se un’azienda fa crescere i profitti, gli analisti finanziari vedono nero per il trimestre successivo, se i profitti calano è panico. Se ci si aspetta di più, i risultati deludono, se ci si aspetta di meno, i risultati spaventano, perché la volta dopo potrebbe andare peggio.

LE NOSTRE EMOZIONI DETERMINANO LA NOSTRA VITA

Il fatto è che ci preoccupiamo e lamentiamo – e dimentichiamo il 90 percento di quello che va bene e funziona e rende la nostra vita una fantastica avventura – senza accorgercene, perché ci viene spontaneo fare così, perché crediamo che l’afflizione, la  sofferenza, la paura, il lamento siano lo stato naturale delle cose. Ma non è così: la realtà esiste solo nella misura in cui noi la percepiamo; sono le emozioni che infondiamo alla nostra vita che ci restituiscono eventi commisurati alle nostre emozioni. Se crediamo che la preoccupazione e il lamento siano lo stato naturale, guarderemo e percepiremo la vita soltanto da questa prospettiva e “ritaglieremo” dal mondo soltanto le esperienze che corrispondono a questa prospettiva di preoccupazione e lamento. E, di conseguenza, faremo esperienza unicamente di eventi che provengono da questa prospettiva, i quali rafforzeranno in noi la convinzione che questa prospettiva sia lo stato naturale delle cose. E così via, in un circolo vizioso infinito.

Ma la preoccupazione e il lamento non sono lo stato naturale delle cose, sono soltanto un’abitudine. Siamo abituati così dalla nostra educazione, dai nostri genitori, dalla società in cui viviamo con le sue credenze cristallizzate. E la soluzione per uscire dalla trappola mentale della preoccupazione e del lambente è rompere volontariamente con questa scellerata abitudine. Pensa a ciò che va bene e funziona, non a ciò che va male e non funziona; pensa a ciò che hai, non a ciò che non hai; pensa a ciò che possiedi, non a ciò che ti manca; pensa a ciò che vuoi, non a ciò che non vuoi; pensa a ciò che sei e non a ciò che non sei. Pensa a questo e resta mentalmente concentrato su questo; e quando la marea della preoccupazione e del lamento torna a salire nella tua mente, tirati fuori ritornando con la mente a ciò che va bene e funziona, a ciò che hai, a ciò che hai realizzato.

Si tratta di un’azione volontaria (conscia) di rottura degli schemi abituali (subconsci) ed è un’azione non semplice da fare, che richiede costanza e perseveranza.
Ricorda perciò questa formidabile lezione di Dale Carnegie ogni giorno della tua vita: se vuoi essere felice, resta centrato sul 90 percento che è perfetto, e sii grato per esso!

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