Benedetto Fattori

Il Qi Gong per la longevità: i 12 broccati

2019-06-05 09:27:46

I 12 broccati sono una tecnica di Qi Gong di epoca Song Song (960 – 1279). E’ un set di lavoro che consiste in 12 esercizi da fare seduti o in piedi, tutti ad occhi chiusi e con respirazione spontanea. NON E' NECESSARIO - ANCHE SE E' PREFERIBILE - PRATICARE L'INTERO SET. I primi 4 esercizi sono...

I broccati per longevità e salute: i primi 4 esercizi

I primi 4 esercizi del set sono di gran lunga i più importanti per assicurare la longevità e la salute - essi infatti accumulano il Jing e poi lo trasformano in Qi - mentre gli altri 8 agiscono più sulla sfera emotiva e su quella evolutiva/spirituale. Pertanto, in questo  articolo, descriverò nel dettaglio i primi 4 esercizi:

1) Bimu Ming Xin Zou No Gu Jing Si Shen

Il nome di questo esercizio significa “Stare seduti ad occhi chiusi, concentrati, senza alcun pensiero che disturba”. Questo concetto, nel taoismo, è associato all’idea di difendere l’unitarietà delle proprie energie a cuore quieto. In realtà, nessuna pratica di qi gong può prescindere dal difendere l’unitarietà delle proprie energie organiche. “Shou yi” può essere tradotto con: proteggere l’unitarietà e l’integrità. Le energie da proteggere sono quelle ancestrali, la yuan jing, la yuan qi e la yuan shen. All’inizio si protegge (soprattutto) la yuan jing (l’essenza generatrice originaria). Questa sostanza ci conosce, noi non la conosciamo (essa svolge funzioni delle quali siamo inconsapevoli). La quiete profonda consente di conoscere la propria essenza ancestrale e questo le permette di modificarsi e di tornare allo stato ideale, completo, integro (infatti durante la vita noi la consumiamo). Lao – Tse parlò del proteggere la yuan jing come proteggere la madre (shou mu), ossia ciò che i genitori ci hanno trasmesso. Lao – Tsè considerò l’uno (Yi) la sostanza madre che genera tutti gli esseri. Difendere l’uno significa difendere il funzionamento del corpo…e chi ci riesce, secondo Chuang – Tsu raggiunge la dimensione del Tao. Conoscere il Tao è proprio questo: conoscere se stessi in tutti i meccanismi di funzionamento più intimi e sottili. Infatti è la ricerca spinta di se stessi che differenzia il qi gong da una qualsiasi attività sportiva. Se durante la pratica si perde di vista l’integrità e la ricerca di se non si sta facendo qi gong ma qualcos’altro. Chuang – Tsu parla anche di “Ming xin yu yi he qi yu” ossia:

  • Ming xin: fermare la mente (stare assolutamente quieti);
  • Yu Yi: difendere l’unità;
  • He yi yu: mettere in armonia il qi degli organi.

 

Gli eccessi emotivi della persona ne deteriorano l’assetto fisiologico. Occorre, pertanto, un equilibrio emozionale: non farsi travolgere né dalle cose belle, né da quelle brutte, né dai giudizi altrui. L’atteggiamento corretto è un sobrio distacco, che consente di vivere le esperienze con moderazione, non con indifferenza. Raggiungere il proprio centro con il qi gong consente di essere stabili nella vita quotidiana

Proteggere yuan jing, consente di rinforzare la parte fisica del corpo (yi jing); proteggere la yuan qi consente di rinforzare la densità ossea, di ossigenare il sangue e fortificare il sistema immunitario (yi gu); quando infine si giunge a proteggere la yuna shen, si può ottenere la purificazione e la trasformazione dei midolli e di ogni cellula del corpo (xi sui). Quando si raggiunge tale livello, si agisce su energie sottilissime e si modificano le nostre essenze primarie (dna, rna, staminali) e quindi, oltre a non ammalarsi più, ci si trasforma a livello fisico e psicologico…in breve si ottiene una vera e propria trasformazione genetica! Xi Sui consente, in particolare, di sviluppare l’emisfero destro (quello creativo ed intuitivo, sede della memoria ancestrale e della coscienza superiore) del cervello, che in media viene sfruttato soltanto al 5%. 

 

Esecuzione dell’esercizio:

Seduti (gambe incrociate, mezzo loto, su una sedia), pugni chiusi con i pollici dentro (la punta del pollice poggia alla base dell’anulare). I dorsi dei pugni sono poggiati sulle cosce, all’inizio della piega dell’inguine. La respirazione è estremamente profonda, sottile, lenta e lunga. Il respiro deve arrivare nel dantian, 4 dita di profondità interna rispetto alla zona sotto ombelicale. Concentrare l’energia e l’intenzione nel dantian. La punta della lingua poggia sul palato duro. Durante l’inspirazione sollevare leggermente il perineo, durante l’espirazione rilasciarlo. Praticare da un minimo di 20-30 minuti (principianti) fino ad un ora (esperti). 

 

Indicazioni terapeutiche:

Acufeni, vertigini, capogiri, ipotensione, patologie degli orifizi superiori, prolassi degli organi interni, impotenza, enuresi, polluzioni notturne, freddo al basso ventre, perdite vaginali.

2) Kou chi sanshi liu liang shoubao kunlun

Traduzione: “Battere i denti 36 volte ed abbracciare il capo”. Dalla posizione precedente, battere i denti 36 volte. Quindi intrecciare le mani dietro la nuca, prestando attenzione che i palmi stringano la zona dello scalino cranico, fra collo e nuca. Respirare silenziosamente e profondamente. Durante l’inspirazione si strizza il capo, durante l’espirazione si lascia la presa. Durante ogni atto inspiratorio completo (cioè inspirazione ed espirazione) si conta fino a 18. Il premi ed il rilascia va eseguito 36 volte. Battere i denti rinforza l’attitudine digestiva e aiuta la concentrazione mentale. Il premi e rilascia sull’occipite migliora la qualità del sonno, cura il mal di testa, le contratture muscolari del collo, l’ipoacusia, gli acufeni, libera i turbinati nasali, agisce sull’ipertensione, cura le vertigini e i capogiri. La compressione va eseguita in maniera morbida e progressiva; in caso di cervicalgia le mani vanno posizionate sul collo.

 

3) Zuo you ming tian gong er shi si ci wen

Traduzione: “Battere il tamburo celeste a sinistra e a destra 36 volte”. Partendo dalla posizione precedente, sciogliere le mani dall’intreccio e battere con il dito indice sull’occipite, avendo cura di tappare con i palmi delle mani le orecchie, in modo da non sentire nulla o quasi (questo accorgimento è molto importante). Il battito deve essere lento e ritmato, i colpi vanno ben separati ma sono simultanei (indice sinistro ed indice destro contemporaneamente). Durante l’inspirazione sollevare leggermente il perineo, durante l’espirazione rilasciarlo. Fare spesso questo esercizio consente di preservare il cervello dall’invecchiamento, rende luci nello spirito e mantiene sano l’udito. Illumina la vista e previene le patologie della testa. Disperde il vento, in particolare il freddo esterno (non è un caso che gli indici impattino su GB 20).

 

4) Wei baihan tian zhu zuo you er shi si 

Traduzione? (approssimativa): “Ruotare la colonna celeste a sinistra e destra”. Portare le mani al dantian, pollice all’altezza dell’ombelico, le altre dita più basse. Le mani sono poggiate leggermente sul dantian: gli uomini poggiano la sinistra e sovrappongono la destra (dorso su dorso), le donne fanno il contrario. Tian zhu (colonna celeste) è una metafora per indicare il collo. La testa regge il cielo, il mento è morbidamente rientrato e nello scrupoloso rispetto di questi parametri si ruota la testa prima a sinistra e poi a destra. Dove si ferma la testa, la rotazione prosegue con lo sguardo della mente (si immagina di guardare in basso e indietro). Lo sguardo immaginario è importante perché così, secondo la tradizione, si curano i 5 sforzi e le 7 fatiche. Le spalle e le anche seguono la rotazione. Si inspira al centro e si espira ai lati.  Si esegue 24 volte a sinistra e 24 a destra. L’esercizio agisce su collo, spalle, colonna; stimola GB 20 e apre DU MAI 14; cura il capogiro e la rigidità del collo e migliora la circolazione sanguigna della testa. Cura altresì la tosse, l’asma, le vampate dovute a vuoto di yin tipiche della menopausa ed il calore serotino e notturno in generale. L’esercizio lavora anche sul Dai Mai (sia pure indirettamente) mediante l’attivazione dei punti GB 26 e GB 27. Se eseguito particolarmente bene, l’esercizio consente l’attivazione di tutti i canali straordinari.