Barbara Rinaldi

La Calabria tra meraviglie e inquinamento La Calabria tra meraviglie e inquinamento La Calabria come del resto per la maggior parte del Sud Italia, il problema inquinamento e ambiente è argomento solo di campagna elettorale, per poi finire nel dimenticatoio. Varie sono le problematiche che affliggono la regione, un territorio attraversato da un imponente catena montuosa, dalle bellissime scogliere e spiagge da invidiare. Il disboscamento è in continuo e progressivo avanzamento che distrugge il territorio silano e con esso flora e fauna. Da un rapporto del Corpo forestale dello Stato emerge un dato allarmante; centinaia di alberi tagliati senza autorizzazione per soddisfare le richieste di legname in parte illegale e clandestino volto solo ad un profitto economico senza salvaguardare il territorio è oramai alla deriva. Bisogna monitorare maggiormente il territorio e usare misure preventive sia per il taglio abuso che per gli incendi dolosi. Ricordiamo l’ultimo incendio che ha coinvolto il Pollino, togliendogli migliaia di ettari boschivi, nel quale si preservavano alberi rari e pini loricato simbolo del Parco del Pollino. Altra problematica che è stata sottoposta all’attenzione delle autorità competenti è il malfunzionamento dei depuratori, per i quali grazie al loro malfunzionamento, hanno versato i liquami nei terreni adiacenti, nelle piantagioni, nei torrenti vicini e quindi fino ad arrivare al mare. In merito sono state avviate delle inchieste che come al solito sono state insabbiate e prescritte. La politica e il malaffare sono complici e alleati di questi delitti contro l’ambiente non valutando i rischi anche per la loro salute, ma si sa, il dio denaro è intoccabile. E poi, i rifiuti tossici e l’emergenza rifiuti hanno dato vita a comitati calabresi che hanno lanciato una campagna per una legge popolare denominata “Legge Rifiuti Zero”. La sua finalità è di far rientrare il ciclo produzione-consumo rendendo obbligatoria la raccolta porta a porta, introducendo una tariffa in base ai rifiuti e non alla metratura delle abitazione, dando ad enti privati e locali l’affidamento del servizio con il fine di ridurre del 20% il residuo rifiuti e la loro trasformazione. In teoria è una buona iniziativa, speriamo che le organizzazioni trasversali come già accade non mettano le loro mani su quest’altra fonte di lucro in modo inappropriato e illegale. Pertanto si confida nel buon senso civico e legale dei calabresi affinché proteggano con tutte le loro forze il loro territorio e preservandone le sue doti naturali.

Barbara Rinaldi

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