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La pittura spagnola nel XVII secolo: Diego Velàzquez

2019-07-11 19:01:46

Venere allo specchio-Londra, National Gallery- (cm 123 x 175), databile secondo alcune fonti al 1648. Si tratta di un'opera isolata nella produzione del grande maestro, che affrontò solo una volta questo tema.


E' uno dei nudi più famosi nel mondo dell'arte, riconducibile idealmente alle Veneri di Giorgione e Tiziano, alla Maya Desnuda di Goya e all'Olympia di Manet.

In quest'opera l'artista sublima un' immagine rinascimentale in una visione spregiudicata e diretta che preannuncia un'altro grande capolavoro: La Maya Desnuda di F. Goya.

Diego Rodriguez de Silva y Velàzquez nasce a Siviglia il 6 giugno del 1599. Il suo approccio alla pittura avviene in precocissima età. Già ad undici anni, Velàzquez entra in bottega dal maestro Francesco Pacheco; nel 1617 gli vengono riconosciuti diploma e credenziali di pittore. Ma nonostante la sua rapida affermazione come nuovo genio della pittura, Siviglia comincia a stargli un pò stretta e mal si accorda con le ambizione del giovane artista.

Nel '22 compie un primo viaggio a Madrid come esplorazione preliminare dell'ambiente. Successivamente decide di ritornarci e il re Filippo IV gli commisiona il suo ritratto. E' il successo e da quel momento si trasferisce definitivamente a Madrid e diventa pittore di corte della casa reale. 

Nonostante la fama e il successo, all'artista manca ancora qualcosa per completare il suo bagaglio di conoscenza, un viaggio in Italia, meta preferita in quegli anni di ogni artista. Così nel 1629, l'artista comincia il suo pellegrinaggio che lo porterà da Genoa e successivamente a Napoli per far ritorno in Spagna, dopo aver visitato i maggiori centri della penisola. Ritorna nuovamente in Italia nel 1631 e si ferma a Roma per un'anno circa per studiare le opere dei grandi mestri predecessori. Venti anni più tardi ritorna nuovamente per soggiornare più tempo e fare incetta di opere da trasferire in Spagna alla corte del Re.

Oramai la sua vita è all'apogeo del successo e si alterna tra la sua carriera artistica e gli impegni di palazzo. 

Muore il 6 agosto del 1660 a Madrid. Già tutta l'arte spagnola aveva subito all'epoca l'impronta di questo grande genio e la sua lezione si diffondeva attraverso l'Europa, schiudendo il cammino alle maggiori risulatanze della pittura moderna.