Arianna Beccerica

Founder Junior

RISORGIMARCHE! Abbiamo ancora bisogno d'Aiuto

2019-06-27 16:03:32

Raffioraro alla mente quei ricordi tremendi che ho vissuto. Guardo questo filmato con le lacrime agli occhi.Se vi va "'perdete" qualche minuto e leggete qui sotto!

Un conto è leggere i resoconti dei terremoti sui giornali e vedere le immagini delle zone colpite alla tivù, un altro è vivere nelle zone vicine all'epicentro, come mi è capitato.

L'esperienza del terremoto può essere terribile e regala giorni piuttosto concitati e angoscianti, come quando vieni svegliato nel cuore della notte dal letto che traballa, con la casa che si scuote e minaccia di crollarti addosso.

Neppure del tutto consapevole di cosa stia succedendo, con il cuore che batte all'impazzata, aspetti che tutto intorno smetta di girare e di tremare e ti precipiti giù per le scale, accendi il televisore, ti attacchi a internet, in cerca di notizie, mentre il resto della famiglia condivide con te l'ansia acuta e dalle finestre di casa, subito spalancate, si vedono i vicini che si sono raccolti in strada.

Scopriamo all'improvviso, di essere tutti inermi di fronte a un imminente e inevitabile catastrofe, malgrado i nostri telefonini di ultima generazione, la nostra rispettabilità, i nostri agi quotidiani, il nostro benessere.

Nel frattempo si susseguono le telefonate ai parenti più vicini,agli amici di cui ci preoccupa l'incolumità.E mentre ci abbandoniamo sul divano, scopriamo di avvertire un lieve tremolio lungo tutto il corpo.Tratteniamo il respiro e, come per un riflesso condizionato, lo sguardo corre terrorizzato al lampadario del tinello o a quello della cucina, che oscilla,quasi impercettibile, ma oscilla. Le scosse si susseguono, per tutta la giornata,più volte al giorno, a tutte le ore, per tutta la settimana.La notte si dorme tutti con un occhio solo.Nonostante la stanchezza accumulata si fatica a rilassarsi e ad abbandonarsi al sonno, memori delle scosse delle notti precedenti. I più prudenti e organizzati si sistemano in camper o roulotte oppure in tende allestite in giardino, o dormono in macchina.

Di notte riesce difficile essere ottimisti, pensare che questo tormento abbia fine. Le tenebre notturne si accompagnano a pensieri cupi, pessimisti,inquieti.

La luce del giorno induce ad un maggiore fiducia e alla speranza.

Il giorno porta una parvenza e una voglia di normalità.

II lavoro, con la sua routine,ci obbliga a pensare ad altro.


Attraversando a città a piedi ci si offre allo sguardo uno scenario da film,fantascienza. L'atmosfera è sospesa, la gente ostenta una dignitosa tranquillità, mentre è circondata dai segni della distruzione: macerie di edifici, mattoni accatastati, calcinacci, transenne. I primi a cedere sono stati gli edifici storici, cui magari quasi mai prestiamo attenzione. Ci rendiamo conto, non di rado per la prima volta, di vivere in centri carichi di storia e questo ci inorgoglisce.

Adesso conta la pura e primitiva sopravvivenza, il desiderio di uscire da un incubo che non molla la presa.

Un esperienza che ti cambia,ti fa riflettere, e ragionare.

Sono passati ormai quasi tre anni da quel maledetto giorno...ma è tutto ancora così indelebile....

Resilienza

E' un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.

Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e persino a raggiungere mete importanti