Nuovo scandalo per il Gruppo Facebook

I vertici di Instagram annunciano l'interruzione dei rapporti con Hyp3r, uno dei partner preferiti di Facebook Marketing

Nonostante l'intervento e l'allontanamento del partner oltre che il ricorso alle vie legali il danno d'immagine ormai è fatto è dopo lo scandalo di Cambridge Analytica questo fa vacillare ancora di più la già precaria fiducia sulla sicurezza delle piattaforme gestite dal Gruppo Facebook. 

Hyp3r avrebbe sostanzialmente raccolto i dati degli utenti legati alle Stories e alle localizzazioni geografiche. 

Ha così costituito un enorme banca dati contenente non solo i luoghi e le immagini inerenti, ma anche le immagini di profilo il numero di Followers, biografie personali e le immagini che però sono state conservate ben più di 24 ore. 

Il tutto infatti accade da più di un anno sotto gli occhi di Instagram, nonostante la palese violazione da parte di Hyp3r delle condizioni. 

Pare che il tutto sia dovuto ad un insieme di errori di configurazione e di scarsi controlli da parte di Instagram. 

Insomma, le molteplici rassicurazioni date da Mark in diverse occasioni non rispondono alla reale situazione in cui si trovano le sue piattaforme. 

Cosa ci fa Hyp3r con tutti questi dati?

La Start up ha creato un database enorme che permette di tracciare gli utenti e indirizzare a loro messaggi molto specifici. 

Ad esempio se sei stato in un hotel nel quale hai registrato la tua Storia comprensiva di localizzazione Hyp3r utilizzata questo dato per mostrarti le offerte di strutture concorrenti nella stessa zona. 

Dal canto suo Hyp3r dichiara che essendo i dati raccolti pubblici non necessita di permessi da parte degli utenti per raccoglierli e che la legittimità delle aziende di accedere a questi dati giustificherebbe la cosa. 

Di sicuro non lo giustifica per gli utenti che hanno visto susseguirsi negli ultimi anni uno scandalo dopo l'altro è di dimensioni sempre maggiori. 

La faccenda pone inoltre ulteriori dubbi sui progetti di unificazione delle chat del gruppo, che a detta di molti costituirebbe notevoli rischi per la sicurezza dei dati degli utenti. 

Le preoccupazioni derivanti da questi avvenimenti potrebbero anche creare nuovi dubbi, oltre a quelli già espressi al G7 e dai regolatori, su Libra la valuta digitale che Mark vorrebbe lanciare con il nuovo anno, ma che trova ogni giorno nuovi oppositori pronti a mostrare le enormi falle presenti sulle piattaforme social del gruppo. 

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