Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima - “Progetto Ninive”

2020-11-15 08:21:32

Ritengo che quando un Povero si pronuncia su questioni di carattere spirituale, le sue affermazioni vanno prese con la massima attenzione perché sono convinto che il Signore parla attraverso di lui.

I Poveri hanno, come ho scritto altre volte, un cuore sgombro da affanni mondani e quindi in grado di recepire il vero flusso spirituale che ci sovrasta.


Qualche mese fa, una persona affluita al nostro sportello Caritas parrocchiale per chiedere ascolto, commentando l’attuale situazione, mi ha donato una riflessione importante:


“Perché la Chiesa è così tiepida? Perché non viene organizzata un’azione di preghiera corale incisiva per evitare di perdere la nostra centratura che è Cristo? Perché non chiediamo aiuto a Nostro Padre?”


Nelle sue domande ho subito colto alcune parole chiave che hanno cominciato a riecheggiare in me:

“Chiesa tiepida”, “Azione corale“, “Rischio di perdere il nostro focus che è Cristo”.


Mi sono attivato: ho chiesto un parere a persone spirituali della nostra parrocchia.


Alcuni mi hanno detto che già si sentono, ciascuno per proprio conto,  in comunione spirituale con il mondo seguendo sul canale 28 della televisione alle ore 7 la messa mattutina, a seguire alle ore 15 la recita della Coroncina della Divina Misericordia e poi venendo in chiesa alla sera per la recita del rosario e per assistere alla messa.


Altri mi hanno manifestato scetticismo riguardo ad un’azione corale di preghiera in forma continuativa perché rilevano che siamo tutti molto presi dalle “nostre cose”.


Eppure nella Bibbia, la città di Ninive, sollecitata dal profeta perché rischiava la distruzione tra 40 giorni, ha lasciato ogni “affare personale” per “unirsi unanime” in preghiera.


Così ha fatto la nostra Venezia quando era flagellata dalla peste.


Confesso, un po’ avvilito, ho continuato a pregare per conto mio come fanno molti.


Un pomeriggio mi sono levato da casa e ho deciso di andare a recitare la Coroncina della Divina Misericordia in chiesa.


Nella solitudine della preghiera ho scoperto il nostro crocifisso a grandezza naturale.

Ho cominciato a guardarlo e mi sono lasciato inondare dalla sua presenza.


Mi ha colpito “il Silenzio di Cristo”.

Fuori il frastuono di qualche ambulanza, rumori di uomini al lavoro  e dentro solo silenzio.



E’ stato allora che ho capito il grande rispetto di Nostro Signore nei nostri confronti.

Lui, per Amore, non interferisce nella nostra vita, per Amore, lascia che ciascun uomo decisa il meglio per se stesso. 

Per Lui  “il libero arbitrio è una cosa sacra”.


Ho abbracciato la croce e in questo gesto ho sentito quello che mancava a me da mesi a motivo del distanziamento tra amici e parenti.


Eppure la porta della chiesa é aperta per chiunque volesse venire a far visita e fare esperienza.


Esattamente come un padre e una madre, di buono spirito, Lui attende i suoi figlioli quando hanno bisogno senza fare pressioni.


A quel punto mi sono accorto della grande ricchezza che abbiamo: 

“possiamo andare e venire in casa di Nostro Padre per ricevere ascolto  e chiedere aiuto”.


Mi sono levato e, giorni dopo, sono andato da Don Stefano, il mio parroco, per un confronto e un consiglio.


Insieme abbiamo deciso che occorre preservare, attivare e sollecitare questa Presenza nella nostra vita.


Occorre ricordare a noi stessi che siamo creature, figli di Dio, il Padre che ci Ama moltissimo.

Crocifisso presso parrocchia di San Paolo apostolo - Mestre (Venezia)

E’ nato il Progetto Ninive.


Si tratta di riconosce l’azione pastorale che è già in atto come la recita delle preghiere a varie fasce orarie in solitudine o in gruppo presenza, e unire il  tutto con “un grande abbraccio spirituale”.


E’ importante riconoscersi parte attiva in questa azione comunitaria.

Un’azione che implica un impegno personale.


Il Progetto Ninive è un’azione pastorale che opera “nell’area del Padre“ e il suo scopo è quello di preservare, cioè ricordare a ciascuno di noi che non siamo soli in questo mondo di fronte alle difficoltà qualunque esse siano, ma possiamo contare su una presenza discreta e fattiva del Nostro Padre Celeste.


In realtà si parte con accogliere nella giornata il Padre, ma poi si fa esperienza del Figlio nel mezzo della giornata e si conclude  con Lo Spirito Santo alla sera.


Il culmine della giornata rimane, per chi può, la partecipazione all’ Eucaristia, momento di incontro sostanziale tra l’uomo e il Dio fatto uomo.


Si tratta di un cadenzare la giornata che riempie di luce i nostri passi.


Il Progetto Ninive vuole anche preparare la comunità cristiana ai “tempi escatologici” (gli ultimi tempi) allenando ciascuno all’esercizio della riflessione spirituale.


Per scoprire la grande potenza della preghiera, come “semplice telefonata a Nostro Padre”,  come balsamo che lenisce le ferite, come chiave che apre la porta della meditazione  personale e stimola la crescita.


E’ un impegno personale nella nostra giornata, si tratta di generare spazio a Dio perché Lui possa entrare nella nostra quotidianità e dare sapore al nostro vivere.


Il Progetto Ninive può  riempire le nostre chiese dell’incontro uomo-Cristo.


Quell’andare fisico o mentale verso di Lui può generare un cambiamento, un nuovo copione di vita che aiuta a fare “cose nuove nutrienti”.


Il Progetto Ninive non vuole essere una prerogativa esclusiva di una  parrocchia, ma vuole essere un invito costante all’unità nella preghiera rivolto a  tutto il Popolo amato dal Signore.


Ricordo a me e a voi che siamo invitati a “fare le vergini sagge” impegnate ad alimentare la loro fede con la preghiera.


Non possiamo trovarci impreparati di fronte agli eventi.


Come recita il Vangelo di ieri di Luca 17,26-37


“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

Come avvenne nei giorni di Noè, così avverrà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio…”


Tutti presi dalle ”loro cose” dimentichi di Dio, si trovarono impreparati e furono travolti.


Questo è il grosso rischio: “dimenticare Dio nella nostra vita”.


Quindi mentre la società sollecita la salvezza dei corpi con le prescrizioni sanitarie, La Chiesa e in questo caso il Progetto Ninive ci ricorda la priorità di salvare anzitutto le nostre anime e questo genere di priorità passa solo attraverso l’incontro con Cristo.






Concretamente il Progetto Ninive si articola in questo modo:


- Al mattino ore 7 - apertura della chiesa-recita in chiesa o a casa o al lavoro del “Vieni Santo Spirito” a seguire il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria, l’Angelo Custode e l’Eterno Riposo;


- Al pomeriggio ore 15 - recita in chiesa o a casa o al lavoro del “Vieni Santo Spirito” a seguire la Coroncina alla Divina Misericordia;


- Alla sera ore 17,30 - recita in chiesa o a casa o al lavoro del “Vieni Santo Spirito” poi il rosario nel mistero del giorno, e per chi è in chiesa segue la messa serale.


E’ importante sollecitare in questa azione spirituale corale  la Forza dirompente dello Spirito Santo nella nostra vita per cui la preghiera allo Stesso viene ripetuta tre volte nell’arco della giornata.


Il “Vieni Santo Spirito”, è forse la più potente preghiera nella Chiesa perché, mantiene ciò che promette.


Questa è la proposta, liberamente per chi vuole.


Mi unisco a voi in un abbraccio fraterno augurando a ciascuno buon cammino per  una vita buona.


Un caro saluto.

Antonio

by Antonio Masoch