Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: Dare fiducia?

2021-02-12 08:32:38

L’attuale situazione legata alla pandemia e la precarietà economica ha indotto diverse persone a una visione un po’ negativa della vita e a mettere in discussione i rapporti.

Di recente alcuni miei clienti hanno sollevato la questione della fiducia riposta negli altri.
L’attuale situazione legata alla pandemia e la precarietà economica ha
indotto diverse persone a una visione un po’ negativa della vita e a mettere in discussione i rapporti.
C’è il negoziante che sperava di ingrandire la propria attività e sta facendo fatica a mantenere attivo il locale.
Si lamenta che l’aiuto ricevuto non è adeguato alle sue perdite e sente di non essere sufficientemente sostenuto.
L’imprenditore che voleva avviare una nuova attività all’estero, sicuro di spendere meno tasse, ed è stato costretto a tornare al suo paese in attesa di tempi migliori.
Esprime tutta la sua rabbia per un presente incerto fatto di raccomandazioni sanitarie e poca concreta progettazione.
Parla con me degli anni quando faceva piani di lungo periodo, mentre ora si ragiona nel breve tempo.
Lo studente che sperava di ritornare in presenza in modo stabile e invece è costretto ad alternare periodi di vicinanza a momenti di allontanamento a causa delle infezioni cicliche nella sua classe.
E’ combattuto tra la  voglia di abbracciare a lungo i suoi compagni e la paura di contrarre la malattia.
Sente le istituzioni lontane, troppo fredde anche se ammette che i suoi professori cercano di compensare questo divario con una maggiore presenza al telefono e online.
La massaia che sogna la vacanza d’estate con il marito e i figli  in un contesto di piena libertà di movimento e si domanda se deve risparmiare per un tempo di serenità che non sa se verrà.
Il pensionato che ricorda le uscite parrocchiali fuori regione alla scoperta delle città dei suoi sogni e lamenta una sorta di immobilismo terapeutico.
Tutte queste persone hanno in comune una mancanza di fiducia nei confronti del prossimo e delle istituzioni e si sentono come in prigione.
Si domandano se sia ancora lecito avere fiducia negli altri o se conviene confidare solo su se stessi.
In tutti questi casi cerchiamo insieme di riscoprire la dimensione della gratitudine giornaliera come luogo di partenza.
Partiamo da noi stessi per riscoprire la nostra  luce e solo dopo aver preso consapevolezza della nostra positività riusciamo a vedere il bene negli altri.
Uso la metafora del giardiniere che innaffia le piante durante l’inverno.
Gli arbusti sembrano come morti con le loro foglie ingiallite o appassite.
Eppure, sotto, scorre la linfa, in forma essenziale che garantisce la vita al vegetale.
Nei momenti di “stanca” sembra che tutto si fermi, che tutto muoia, ma in realtà occorre dare il tempo al tempo.
C’è un tempo per dissodare la terra, un tempo per piantare, un tempo di attesa per vedere sbocciare…
Il giardiniere ringrazia di avere l’acqua, che le sue piante non si sono rinsecchite e ripone la sua speranza nella primavera come momento di ripartenza.
Ai primi raggi di sole le piante che sembrano morte, giorno per giorno, prendono vigore e danno segnali inequivocabili di ripresa.
Allo stesso modo con i miei clienti scopriamo l’importanza di attendere con fiducia nei tempi migliori e cerchiamo di coltivare al meglio il vaso della nostra vita.
Facciamo esperienza del non giudizio, del lasciare scorrere i pensieri negativi e impariamo a sorridere a noi stessi davanti a uno specchio per poi sorridere al vicino che abbiamo evitato per lungo tempo.
Così il nostro vaso inizia a riempirsi di teneri filamenti di erba che via via colorano di verde la nostra vita.
E’ un processo lento che comporta pazienza e attesa.
Un ‘attesa che non vuole essere passiva, ma può essere laboratorio di nuove idee.
Così il negoziante scopre il marketing online che gli permette visibilità e maggiori introiti.
Nel fare il suo sito scopre nuove conoscenze, stringe nuove amicizie.
L’imprenditore rispolvera i suoi vecchi contatti per promuovere un confronto costruttivo e per gettare le basi di attività etiche facendo fronte comune con agli altri imprenditori.
Lo studente decide di mettere a frutto questo tempo di attesa imparando tecniche di apprendimento veloce in modo da essere più rapido nello svolgimento dei propri compiti e generare più tempo per se stesso e le telefonate con gli amici.
Ciascuno cerca nel proprio vaso di intravvedere nuove possibilità di coltura per ravvivare il proprio presente e gettare le basi di un futuro migliore.
Tutti impariamo che il nostro presente è in divenire, che tutto si trasforma.
Quando si perde la fiducia occorre ripartire da se stessi per capire quello che non va, per cogliere le cause e prendere consapevolezza, facendo tesoro della caduta.
Dopo riflessioni scopriamo che, il più delle volte, l’altro non è affidabile a motivo del suo comportamento, è che noi proiettiamo su di lui le nostre paure, le nostre tensioni, le nostre incertezze.
Allenando la nostra persona a vedere con gratitudine il mondo diventiamo accettanti verso l’altro e lo possiamo percepire come complementare alla nostra persona.
Così facendo il nostro orizzonte si rischiara e cambia il paradigma della nostra esistenza.
Voglio ringraziare tutti quelli che cadono e poi si rialzano, quelli che perdono e poi riacquistano, quelli che hanno perso la fiducia e poi, dopo un grande lavoro, hanno ripreso a credere prima in se stessi e poi negli altri.
Queste persone sono gli eroi del quotidiano che mi insegnano come la vita non sia scontata, sia spesso dura, ma a tutti è data la possibilità di riprendersi una rivincita basta avere il coraggio di ripartire con umiltà.
Un caro saluto.
Antonio

by Antonio Masoch