Antonio Loperfido

Il nuovo libro di Antonio Loperfido

2020-04-21 13:40:54

L’autore si occupa da anni di tematiche inerenti la fine della vita e il lutto. Anche l’ultimo volume tratta queste tematiche. Il progresso tecnologico, la cultura digitale, la difficoltà di distinguere ciò che è reale da ciò che è virtuale stanno cambiando anche la relazione tra vita e morte.

PORDENONE – E’ stato pubblicato il nuovo libro dello psicologo e psicoterapeuta Antonio Loperfido “Ti ricorderò per sempre. Lutto e immortalità artificiale”, ed. Dehoniane.

L’autore si occupa da anni di tematiche inerenti la fine della vita e il lutto. Anche l’ultimo volume tratta queste tematiche. Il progresso tecnologico, la cultura digitale, la difficoltà di distinguere ciò che è reale da ciò che è virtuale stanno cambiando anche la relazione tra l’individuo e la propria morte.

“Si modificano – dice Loperfido- le pratiche legate al cordoglio, nuovi rituali si accostano a quelli tradizionali e, attraverso social network, startup e siti web, anche il decesso è entrato in rete, sui tablet, sugli smartphone, sui computer. In qualunque momento, amici e familiari possono inserire sui social messaggi vocali, filmati, foto, aforismi, documenti, testi. Anche i profili Facebook continuano a essere visitati da parenti e conoscenti del defunto in quello che si sta trasformando nel più grande cimitero virtuale del mondo. Le maggiori società informatiche si stanno sempre più interessando alla morte, favorendo la costruzione di surrogati digitali, come chatbot, alter ego digitali, avatar, che consentono di continuare a «dialogare» con la persona che non c’è più”.

Il volume desidera proporre alcuni spunti di riflessione su come Internet, WhatsApp, Facebook, i social network in genere, velocemente e inesorabilmente, non solo stanno trasformando usi, costumi e valori del vivere quotidiano ma anche l’approccio alla finitudine dell’essere umano, al bisogno di essere ricordati e di rimanere in rete anche dopo la propria morte biologica.

Inoltre, il contenuto del libro, anche se non è frutto di un’indagine sociologica o statistica, cerca di offrire il punto di vista di chi ha subito la perdita di un proprio caro su quanto propongono le tecnologie digitali per aiutare familiari, parenti e amici a perpetuare il ricordo del loro defunto. Anche chi si occupa di elaborazione del lutto, sia che ciò avvenga in una relazione diadica sia in un setting di gruppo, avrà sempre più a che fare con nuove forme di espressione del cordoglio e nuove forme di domande di sostegno, che richiederanno nuovi approcci d’aiuto alla luce dei veloci cambiamenti tecnologici che sta interessando l’intera società.

“Si spera – argomenta Loperfido – che le interviste e le considerazioni contenuti in questo libro forniscano spunti di riflessione a quanti, direttamente o indirettamente, si confrontano su temi come la sofferenza, il dolore, la morte, l’immortalità, l’intelligenza artificiale, l’alter ego digitale e sui possibili rischi di un uso improprio di questi strumenti. Inconsapevolmente, si potrebbe arrivare a non essere più capaci di distinguere i confini tra un corpo digitale, un corpo biologico e la dimensione spirituale dell’uomo. Infine, ciò che il libro cercherà di analizzare è se i social network potranno aiutare veramente a convivere bene col ricordo del defunto oppure potrebbe prolungare il lutto all’infinito, rendendolo sempre più cronico e patologico .

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