Antonio Brazzo

risto coach

FOOD PAIRING COCKTAILS ... VOLA SOLO CHI OSA FARLO!

2022-01-10 15:06:39

 Non posso convincerti a provare il food pairing coktails, ma sarebbe un peccato se almeno una volta, magari per curiosità, non osassi vivere questa esperienza che va oltre l’aperitivo, fosse non altro per la versatilità dei cocktails e il magico mondo che si cela dietro un drink e la filosofia di chi lo prepara. Prova nuovi abbinamenti, osa contrasti per le tue papille, non fermarti alle apparenze, dammi retta … provare per credere!

L’abbinamento cibo e bevande è sempre stato un must. Certo molti, moltissimi…. diciamo quasi tutti gli abbinamenti sono frutto del gusto di qualcuno che ha osato in precedenza e ancor più spesso i più famosi, a parer mio, non sono neanche i più azzeccati. Prendiamo ad esempio il famosissimo pizza e birra dove andiamo ad abbinare lieviti su lieviti ( specie se l’impasto non è lievitato abbastanza), oppure il lussuoso ostriche e champagne o tanti altri frutto di storie, credenze o marketing.

Nella mia esperienza ho imparato che la verità sul gusto è che è basato su una cosa semplice, ossia : mi piace o non mi piace Spesso vince il “non mi piace” senza neanche provare, come accade ai bambini di fronte alle verdure, in quanto il gusto deriva maggiormente da quello che è nella nostra conoscenza e quindi in ciò che conosciamo e che deriva dalla nostra cultura. Se parlassi con un indiano delle nostre bistecche sicuramente avrebbe la stessa reazione di un italiano alle prese con le cavallette fritte, prelibatezza orientale o per rendere l’idea di un tedesco alle prese con un polpo crudo. Ecco, lo stesso discorso vale per gli abbinamenti cibo/bevande che oggi sono tanto di moda con il nome chic di food pairing.

Il nostro paese, a differenza di molti altri, si è avvicinato tardi al mondo della miscelazione fondamentalmente perchè, a differenza di altri, il punto di partenza dell’esigenza di bere era pienamente soddisfatto dalle tantissime e pregiate qualità di vini presenti sul territorio. Va da sè che non si è sentita mai l’esigenza di mescolare prodotti per poter godere nel bere e che quindi la nostra carta mentale sugli abbinamenti è limitata. In un mondo ormai multiraziale e connesso è inevitabile la discussione su cibi e bevande e di conseguenza sulla fusione di culture con la conseguente sperimentazione e nascita di tendenze. Fin da sempre gli abbinamenti sono stati associati a vini o birre, negli ultimi anni non di rado si trovano anche le carte delle acque minerali che in base a durezza, residuo fisso, ed altre qualità vengono abbinate alle pietanze, ma la vera tendenza è nel food pairing con i cocktails, non più legata al semplice aperitivo, ma sempre piò a braccetto con pietanze tradizionalmente abbinate a vini, bollicine e bevande fermentate.

Oggettivamente da Barman e promotore in tempi non sospetti di questi abbinamenti particolari, ritengo che, pur se considerato poco ortodosso dalla sofisticata cultura culinaria italiana, accompagnare un piatto con un cocktail sia un’esperienza ottima fosse non altro perchè un drink può essere sbilanciato verso diverse sfaccettature sartoriali dedicate al commensale. Non bisogna pensare che, comunque, sia un’esperienza per tutti; per approcciarsi fondamentalmente gli ingredienti sono : la curiosità e l’audacia per lanciarsi in una nuova esperienza sensoriale, la capacità di andare oltre gli steriotipi che accompagnano la tradizione ed ovviamente la mano di un buon barman non solo nella preparazione del drink ma anche nella passione per la merceologia e lo studio di tutto quello che c’è dietro le bottiglie utilizzate. L’autorevolezza di un barman è fondamentale per far sì che un cliente con fiducia, si incammini in maniera positiva in questa nuova strada affinchè possa valutarla in maniera sincera e matura. Bisogna conoscere le pietanze ed in base alle caratteristiche accostare i drink, quindi è essenziale un gioco di squadra tra banco e cucina mescolando le diverse conoscenze ed anche un po azzardando nel trovare i giusti contrasti e le esigenze del palato.

Facciamo qualche esempio?



Un buon punto di partenza , per esempio, è associare un distillato ed una pietanza provenienti dallo stesso ceppo. Un buon whisky sapientemente diluito con acqua, diciamo con un rapporto 1 a 3, viene portato ad una gradazione tipica di un vino ed abbassando la spinta alcolica, palato ed olfatto possono godere della complessità del distillato accompagnandolo ad una pizza o una focaccia con buona lievitazione.


Le ostriche? Lussuose ed afrodisiache sono perfette con un secco dry martini ricco di sentori di ginepro o per un’esperienza diversa ed avvolgente provatele con un vermouth o un passito scegliendo per esempio la qualità delle Varuni allevate nel parco nazionale del Gargano, con il frutto polposo, minerale, dolce con sentori della frutta secca.



Una frittura di pesce con il suo gusto intenso e grasso o i crostacei sono felicemente abbinabile con un daiquiri fresco acido e ricco degli aromi del rum e del limone o magari con un bloody mary vellutato e speziato magari preparato come twist con un mezcal dai sentori affumicati.

Hai detto margarita? Beh allora non puoi perderti l’abbinamento di questo pezzo di storia messicana con i cibi piccanti … da brivido!


Per terminare la nostra chiaccherata ti consiglio un dolce cioccolatoso, magari un tortino dal cuore tenero con un buon manatthan, per assaporare quel calore del rye whiskey che ti scalda l’anima e lo sweet del vermouth rosso che accoppiati arricchiranno la tua esperienza

In conclusione, non posso convincerti a provare il food pairing coktails, ma sarebbe un peccato se almeno una volta, magari per curiosità, non osassi vivere questa esperienza che va oltre l’aperitivo, fosse non altro per la versatilità dei cocktails e il magico mondo che si cela dietro un drink e la filosofia di chi lo prepara. Prova nuovi abbinamenti, osa contrasti per le tue papille, non fermarti alle apparenze, dammi retta … provare per credere!

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