Maria Liliana Geanta

Founder Starter

Felicità

2021-01-17 15:17:19

Felicità tutta la vita

Non dirti mai: 'Sarò felice quando...'

Allo stesso modo, la felicità è un prodigio, sta agli antipodi del pensiero e della mente e non nasce dallo sforzo. Non ditevi: sarò felice quando avrò, quando otterrò, quando sarò. La felicità è uno stato interiore che nasce quando cerchiamo la nostra completezza. Una mia paziente qualche giorno fa diceva: "Il dolore che provo mi annienta completamente". Le ho risposto: "Questo dolore è come una donna, una figura femminile dentro di lei; andiamo dunque a osservare le altre donne interiori. Ad esempio, cosa le piace cucinare?". Mi risponde: "Io amo fare il ragù". "E come lo fa?" Così, mi descrive in che modo lo prepara, a occhi chiusi, immaginando la donna del sugo, che accompagna la donna sofferente. Poi le ho chiesto di ricordare la donna che balla. "Che danze le piacerebbe fare?" Risponde: "Io ballo il tango benissimo".

La felicità vive in un regno nuovo

Dobbiamo sapere che questi altri volti di noi esistono sempre, non sono scomparsi, nessun dolore può eliminarli. Quando raccontiamo, di solito ci soffermiamo su quanto è già accaduto; difficilmente, narriamo quel che vorremmo accadesse di nuovo. Ma così, il nuovo non circola nel nostro cervello, mentre la felicità è uno "spazio nuovo" e arriva per sorprenderci. Per farlo, bisogna dimenticare il personaggio nel quale siamo identificati. Dimenticare chi crediamo di essere: vale per le donne come per gli uomini, che per essere completi spesso devono recuperare il loro rapporto con il femminile che li abita.

L'immaginazione produce la magia della vita

Tutti pensano che l'immaginazione sia una perdita di tempo, di fronte ai problemi concreti della vita. Non è così: immaginando, s'incontra il tempo eterno, che esiste a fianco di quello del calendario. Nella notte, nel sonno e nel sogno, si entra nel regno dell'eternità: ecco perché prima di andare a letto occorre dimenticarsi un po' della vita diurna, chiedendo alla signora della notte di mandarci un sogno. Se non arriva, anche per mesi, pazienza, noi l'abbiamo chiesto, il resto verrà. Quando i bambini giocano sono nell'eterno e in questo tempo accade che una fata, un orco, un principe, una strega diventano magici. Questo numero di Riza Psicosomatica è dedicato a come fare spazio alla magia nella vita di tutti i giorni e offre dei suggerimenti per comprendere come, anche nel più acuto dolore, non si è mai soli ma in compagnia dei tanti personaggi che costituiscono la nostra personalità globale.

Butta la vecchia pelle: tu non sei quella!

"Ieri, dottore, ero disperata perché mio figlio mi ha detto che se ne sarebbe andato di casa. Poi mi sono detta: la donna che devo trovare dentro di me non è solo dolore. Allora mi è venuta in mente la ragazza che correva, l'atleta, lo sguardo di un uomo che mi aveva acceso, la mia pianta preferita..." Quanti volti ci sono dentro che non guardi più? Quando compaiono, le paure, anche quella del virus, si affievoliscono, perché tu sei una moltitudine. Così arriva la felicità, che non giunge a chi è unilaterale. La felicità è legata al cambiamento: questo accade al bruco che diventa farfalla e al serpente che abbandona la vecchia pelle per la nuova. Non siamo felici quando la pelle dell'Io è diventata vecchia e non ce ne liberiamo

3  
1