Annalisa Cabrini

Gli Spietati...western senza tempo sulla condizione umana

2019-12-06 09:29:02

Ieri sera ho guardato questo film per l'ennesima volta (in tv, su Iris)...adoro Gli Spietati, è incredibile come questo western - che non è un western, ma uno sguardo lucido e penetrante sulla condizione dell'animo umano - ogni volta sveli particolari e segreti che erano sfuggiti le volte precedenti

Western o tragedia greca ?

Gli spietati di Clint Eastwood è insolito per il suo genere: assomiglia più ad una tragedia che ad un western. La fortuna ha girato le spalle agli eroi, il coraggio, l’abilità, la spavalderia sembrano non essere mai esistiti. I grandi temi del genere – la morale, l’azione, la solitudine del cowboy – sono decantati, spogliati di ogni romanticismo o mitologia. Un grande anti-western che assomiglia ad un noir, pessimista, violento ed anche molto volgare per i canoni, dove tutti i protagonisti "brillano" per i propri connotati negativi. E' l'ennesimo declino del mito del west con annessa riflessione su i grandi temi della colpa, del destino e del tempo, ed è una ballata tragica solo saltuariamente stemperata da qualche sprazzo di humour. Uno dei film più maturi e riusciti dell'Eastwood regista, non per niente dedicato a due dei suoi Maestri cinematografici, Don Siegel e Sergio Leone ( anche se a dire il vero è riuscito a riproporre più l'incendiaria violenza del primo piuttosto che l'innata epicità del secondo ).

CURIOSITA’

Il film, del 1992, è vincitore di ben quattro Premi Oscar: film, regia, attore non protagonista (Hackman) e montaggio (Joel Cox), che valgono a Clint Eastwood la consacrazione ad autore anche da parte di Hollywood.

La sceneggiatura di David Webb Peoples risale a circa quindici anni prima ed inizialmente era stata scelta da Francis Ford Coppola.

Il tema musicale dedicato alla moglie di Munny è stato composto da Clint Eastwood in persona.