Anna J. Fiore

Cara persona che ho tanto amato, ho smesso di cercare in te benevolenza e quiete tempo fa, quando hai saputo ferirmi con le tue parole sconsiderate prima di passare a fatti più duri e più inquietanti. Ho smesso di sperare nel momento in cui ho imparato a perdonarti qualunque cosa ma tu, tiranno più che mai, hai attaccato la giugulare e mi hai lasciata nel freddo, nella notte, a sentire il solo calore del mio sangue. Ho smesso di desiderare il tuo cambiamento quando, preso dalle moine e dall'insicurezza, hai provocato in me un dolore che mi ha lacerato, ha debellato le mie certezze e ha reso l'unica considerevole parte di me una sciocca e maligna risata. Cara persona che ho tanto amato, avrei voluto afferrarti ancora quando non avevi che per me pugni da conficcarmi allo stomaco, veleno da farmi bere e insopportabili parole che tengo legati in me come grappoli di uva ormai marci. Ora non c'è più un solo acino da salvare, un solo respiro per cui valga la pena sperare. Cara persona che ho tanto amato, ciò che desideravo era che imparassi ad amare me come io non ho mai smesso di amare te.

Anna J. Fiore

Cercami nel barrio come se...

Anna J. Fiore

Il Bruto (1952, Luis Bunuel) Nei tanti piccoli film che girò nei primi anni '50 aveva già un passo diverso, una "cattiveria" inusuale nell'affondare il colpo, un non guardare in faccia a niente e a nessuna delle convenzioni, sociali, morali e in parte anche narrative. Molto molto moderna la sua visione per l'epoca.

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