Angelica Zagni

Le lingue si imparano grazie alle emozioni

2020-08-18 21:53:34

Nella mia esperienza di studio e professionale quello che ha sempre fatto la differenza nell'apprendimento di una lingua non è tanto la meccanica assimilazione di regole, parole, concetti... ma semplicemente vivere, vivere la lingua che vuoi imparare. In collaborazione con Easy Languages & Partners

Amore e lingua

I motivi principali per cui una persona decide di imparare una lingua sono generalmente legati al lavoro, allo studio o a motivi pratici di comunicazione interpersonale, magari scaturiti a causa di un viaggio. Nel caso in cui una persona decida di imparare una lingua per puro piacere personale, apparentemente senza una vera utilità nel mondo di tutti i giorni, la mente risulta più predisposta e l’apprendimento più efficace. Quello che fa la differenza sono i motivi posti alla base dell’apprendimento: se imparare una lingua entra a far parte del cassetto delle “cose da fare” allora non vi sarà una particolare prospettiva di successo, non al di là dell’obiettivo prefissato dal mondo esterno; se, invece, imparare una lingua entra a far parte del cassetto del “benessere” personale allora l’apprendimento procederà in modo esponenziale, poiché lo sforzo impiegato non verrà percepito come tale. Non a caso, si tende a consigliare alle persone di fare nella vita ciò verso cui sono più inclini, dal momento che è la passione, o in generale il piacere, che guidano l’individuo verso l’eccellenza e il successo.

            Ma quali sono i veri benefici del piacere nell’apprendimento in generale?

Innanzitutto, è necessario puntualizzare che non esiste apprendimento senza alcun tipo di emozioni coinvolte: infatti, come è noto, “l’emozione influisce nel processo di apprendimento in quanto agisce come guida nella presa di decisioni e nella formulazione delle idee” (Lagreca 2017). Qualora le emozioni siano negative e l’apprendimento avvenga forzatamente, la persona avrà difficoltà nell’elaborazione delle informazioni ed in particolare nel loro salvataggio nella memoria a lungo termine; questo perché il cervello tende a scartare gli input considerati “inutili” per la crescita e le esperienze future. Al contrario, se le emozioni sono positive, “contribuiscono ai successi nell’apprendimento, all’interiorizzazione di saperi e significati, al miglioramento dell’esperienza personale dell’adulto che apprende e che trasferisce e applica nel proprio ambito professionale i risultati di quanto appreso coinvolgendo le proprie risorse emotive” (Stefanini 2013, 19). In questo caso, le emozioni positive favoriscono il salvataggio delle informazioni nella memoria a lungo termine, informazioni che il cervello percepisce come indispensabili per il benessere. 

            Se il piacere facilita l’apprendimento in generale, come influisce, in particolare, sull’apprendimento delle lingue? Cosa rende unico l’apprendimento di una lingua? 

Un sistema linguistico che la mente acquisisce è paragonabile ad un sistema operativo installato ad-hoc per determinati fini (piacere o necessità di qualsiasi genere) e, come tale, ha le sue regole di funzionamento che devono essere apprese piano piano grazie a un costante esercizio. Trattandosi di un intero sistema operativo e non semplicemente di un file contenente informazioni riguardo a una determinata materia, la lingua può essere considerata non solo il fine, ma soprattutto il mezzo dell’apprendimento. Con l’enunciato “impariamo l’inglese” in verità si intende “impariamo qualcosa in inglese”, perché non esiste l’inglese senza un argomento di cui si può parlare. La lingua, quindi, influisce sull’intero sistema concettuale dell’individuo, che viene arricchito grazie a una nuova visione del mondo portatrice di nuovi concetti e referenti, magari del tutto sconosciuti inizialmente. Non a caso, “Freud aveva intuito in modo inequivocabile che la lingua è di per se profondamente metaforica e direttamente collegata a tutte le diverse componenti dell’intelligenza umana intesa non solo come logico razionale” (Salmon 2012, 27), intuizione che ha spalancato nuove frontiere di studio delle parti del cervello umano adibite al linguaggio, enfatizzando l’ipotesi, poi considerata la più veritiera, secondo la quale il linguaggio è frutto di un’interconnessione di impulsi provenienti da diverse parti del cervello. Qualora la passione si riveli duratura e le emozioni positive momentanee si consolidino, ecco che l’apprendimento sarà guidato dal sentimento più forte al mondo, l’amore, per la lingua o per qualcosa direttamente collegato a quella lingua, inesauribile fonte di ispirazione e di successo che non tarda a portare benefici non solo a livello mentale, ma anche a livello reale. Tale sentimento, dal punto di vista biologico, non fa altro che facilitare le suddette interconnessioni velocizzando l’interiorizzazione di un altro modo di pensare, destinato a portare miglioramenti esponenziali a tutto il sistema mentale.

Bibliografia

 

Lagreca I. 01/05/2017 Il ruolo delle emozioni nell’apprendimento, Edscuola

Salmon L. 2012 Bilinguismo e traduzione. Dalla neurolinguistica alla didattica delle lingue. Franco Angeli, Milano

Stefanini. A. 2013 Le emozioni: Patrimonio della persona e risorsa per la formazione, Franco Angeli, Milano 

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