Andrea Giusti

Tartufo Bianco d’Alba

2019-07-01 10:32:41

Oggi parleremo del tartufo per eccellenza, sogno proibito o, meglio, “proibitivo”, di tutti gli estimatori di questo fungo sotterraneo, pagato a caro prezzo.

Perché il Tartufo Bianco d’Alba è così apprezzato? Cos’ha di diverso da tutti gli altri? Perché è così caro? Scopriamolo insieme! 


Tartufo d’Alba: identikit di una vera prelibatezza!

Il Bianco d’Alba, il cui nome scientifico è Tuber Magnatum Pico, è da sempre considerato il re di tutti i tartufi, il più profumato, il più aromatico, ed il più raro, in quanto tutti i tentativi di coltivarlo sono miseramente falliti.

Questo vero e proprio diamante dei boschi si sviluppa spontaneamente in simbiosi con le radici di specifiche piante, fra cui cerro, rovere, roverella, pioppo, tiglio, nocciolo, carpino e salice bianco.

Le zone in cui questo tartufo si sviluppa sono quelle fra le Langhe ed il Monferrato, e la sua principale zona di produzione è Alba, in provincia di Cuneo, piccola cittadina salita agli onori della cronache proprio grazie ad esso.

Il Bianco d’Alba è facilmente riconoscibile grazie ad alcune sue caratteristiche:

  • La parte esterna (peridio) è liscia, chiara, di color bianco latte o giallino
  • La polpa (gleba) è giallastra, attraversata da sottilissime venature (in gergo si dice marmorizzata), che variano di colore a seconda del grado di maturazione, del tipo di suolo e della pianta con cui il tartufo vive in simbiosi.
  • La sua forma è abbastanza regolare, e le sue dimensioni possono raggiungere livelli considerevoli.
  • Il suo odore è caratteristico, molto più aromatico di quello degli altri tartufi, gassoso, con sentori di aglio, formaggio, miele e fungo.
  • Il sapore può risultare leggermente piccante, vagamente simile a quello del formaggio grana.

Il Tartufo Bianco d’Alba viene raccolto nel periodo che va da Settembre/Ottobre fino a Dicembre: proprio in questi giorni, e fino al 26 Novembre, si sta tenendo la Fiera Internazionale di cui è protagonista da decenni, e che ogni anno richiama estimatori da tutto il mondo. 


Il Tartufo Bianco e la sua lunga storia.

Il Bianco in generale, e quello d’Alba in particolare (inserito nel novero dei prodotti agroalimentari tradizionali PAT), è da sempre considerato una prelibatezza per pochi, appannaggio di ricchi o di personaggi potenti: gli Egiziani erano soliti preparare ai faraoni piatti a base di Tartufo Bianco, ed anche Alessandro Magno pare fosse un suo grande estimatore.

Il Bianco d’Alba era ovviamente molto apprezzato da tutta la corte piemontese e dal mondo politico dell’epoca: Camillo Benso, il famoso Conte di Cavour, lo utilizzò spesso come mezzo diplomatico per rabbonire avversari e capi di stato.

La prima Fiera Internazionale d’Alba si tenne nel 1929, e dal 1949 il pregiato tartufo venne usato come premio da conferire a personaggi illustri della politica, dello sport, dello spettacolo. Fra i destinatari di questo ambitissimo dono, possiamo ricordare, fra gli altri, Harry Truman e Rita Hayworth.

Cerchiamo ora di venire al dunque, ossia alla nota dolente: quanto costa questa prelibatezza per pochi?

Partendo dal dato di fatto che il prezzo dei tartufi è come quello dell’oro in tutti i sensi, cioè, oltre ad essere elevato, subisce delle variazioni anche giornaliere, dipendenti da una molteplicità di fattori (primo fra tutti quello della domanda e dell’offerta), solitamente il costo del Tartufo Bianco d’Alba si aggira sui 300 euro l’etto, quindi 3000 euro al kg.

Pensate che alcuni esemplari, particolarmente pregiati, di grande pezzatura, sono stati battuti all’asta a cifre stratosferiche…

Tutto questo vuol dire che noi comuni mortali non potremo mai assaggiare questa prelibatezza? Assolutamente no: per insaporire un piatto bastano davvero pochissimi grammi di questa specialità, che sicuramente non è a buon mercato, ma che, di tanto in tanto tutti noi possiamo concederci in piccole quantità!