ESPLORAZIONE EX COLONIA MONTANA LURASCHI AL CONFINE CON LA SVIZZERA [ITALIA ABBANDONATA]
Questa grande struttura composta da 4 livelli fungeva da sanatorio per tutti quei bambini che avevano malattie polmonari bisognosi di respirare un pò d’aria buona.
Prima era proprietà dell’ Inam (Istituto Nazionale per l’ Assicurazione dalle Malattie) per poi finire nelle mani della vecchia USSL (ora ASL). Girando per i locali si vedono infatti numerose targhe riportanti la scritta INAM. Era gestito da suore e ne sono testimoni le varie immagini sacre e gli abbonamenti alla rivista “L’Avvenire”.
Venne chiusa alla fine degli anni 70 e da lì non è stata più riqualificata, ma lasciata in stato di totale abbandono e degrado.
L’edificio, esclusi i sottotetto, è composto da 4 livelli, che sono:
- il seminterrato: cucine, lavanderia, stireria
- il piano terra: cappella, portineria, aule scolastiche, sala ricreazione con i muri riccamente decorati da dipinti ancora in ottimo stato (per vederli portatevi una bella torcia visto che qui hanno murato porte e finestre)
- il primo piano: dormitori con armadietti numerati e bagni
- il secondo piano: altri dormitori, infermeria, alloggi del personale
Vi sono poi due sottotetti che erano stati adibiti a solaio, tanto che si trovano ancora dei copri lampade, degli addobbi natalizi e tanti altri oggetti di scorta come manici di scopa.
Sebbene sia stato abbandonato da più di 30 anni è ancora in buono stato rispetto a tanti altri edifici lasciati a sé da meno tempo (vedi l’ex Manicomio di Mombello), forse perché la stretta vicinanza con la polizia ha fatto da deterrente ai vandali.
Qui si inizia l’esplorazione dal seminterrato poiché il pesante portone principale è stato sbarrato ormai da tempo, dove si comincia a entrare nelle dispense e nei locali della cucina, dove si possono ancora trovare qualche elettrodomestico e diversi utensili arrugginiti dal passare del tempo.
Anche la lavanderia è ancora in buono stato, pensate che in una lavatrice degli anni 60 vi sono ancora delle lenzuola che fuoriescono dal cestello e i rubinetti dei lavabi ancora integri. E’ anche insolito vedere gli asciugatoi a scomparsa bloccati ormai dalla ruggine.
La chiesa conserva ancora le tende originali, alcune sono state strappate sul fondo dai vandali mentre altre sono ancora in ottimo stato; non si è salvato invece il tabernacolo dell’altare che è stato distrutto e depredato del contenuto.
Nell’armadio della sagrestia ci sono ancora alcune tovaglie utilizzate per la funzione, ma le acquesantiere sono ormai diventate dei posacenere per chi ha ben pensato di bivaccare.
Il locale che ho amato da subito è stata la sala giochi piena di dipinti bellissimi e ancora in buono stato (solamente uno si è rovinato), ma per vederli bisogna essere muniti di torce perché il locale è stato completamente murato e reso quindi buio.
Quello che invece mi ha messa più in soggezione è stata l’infermeria dove si sente ancora l’odore del mercurio cromo e sono ancora presenti il lettino per le visite vicino all’armadietto dei medicinali: chissà quanti bambini sono stati male in questo locale e quante sofferenze sono state raccolte.
I dormitori sono stati invece prede dei vandali che hanno incendiato molti materassi dividendoli dalle rispettive strutture in ferro…evidentemente hanno avuto tempo da perdere.
Siamo anche entrati nei due sottotetti utilizzati come solai: si trovano infatti diversi suppellettili e altri oggetti di uso comune come copri lampade, manici di scopa, addobbi natalizi, panche da chiesa e tende con ancora il bastone attaccato.
Alcuni muri e soffitti sono davvero malridotti visto che ci piove dentro, mentre altri no, secondo me si potrebbe pensare ad un recupero urbano.
Negli anni 90 era stato presentato un progetto di costruzione di villette finito evidentemente nel dimenticatoio.