Il comitato di protesta composto da intellettuali, scienziati, medici per la salute pubblica, fondato dall’avv. Giovanni Bonomo e dallo scrittore Angelo Gaccione di ODISSEA, è ora su Cam.TV.  Avv. Giovanni Bonomo - CNA Eppur si muore

    EMERGENZA AMIANTO www.amiantoeppursimuore.it 

A distanza di più di venti anni dalla legge 257/92 che vieta nel nostro Paese l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di manufatti in amianto, nonostante il susseguirsi di decreti attuativi e circolari esplicative su come gestire il pericolo Eternit nei manufatti e nelle coperture degli edifici, il problema non si è risolto ma si è anzi aggravato, perché la Regione Lombardia ha dovuto da ultimo riconoscere che la mappatura fatta attraverso aereofotogrammi risulta quadruplicata rispetto al monitoraggio esistente e ai dati finora raccolti. A Milano, in Lombardia e su tutto il territorio nazionale, la situazione sui siti-amianto è ampiamente sottostimata e si ipotizza che i dati pervenuti siano pari al 20-30% rispetto alla situazione reale! Ecco perché il censimento, che doveva essere approntato entro il 31 gennaio 2009, giusta la legge regionale n. 17 del 29-09-2003 “Norme per il risanamento dell'ambiente, bonifica e smaltimento dell'amianto”, è slittato a data ancora da definirsi. Intanto la Direttiva 2009/148/CE ha stabilito che non è ancora possibile accertare il livello di esposizione al di sotto del quale l’amianto non comporta rischi di tumore: quindi l’amianto va eliminato e va perseguito l’obiettivo del “rischio zero”, perché l’unica fibra innocua è quella che non si respira L’amianto è riconosciuto dannoso e cancerogeno certo per l’essere umano, in quanto le sue micro-fibre possono provocare malattie croniche e tumori alle vie respiratorie. Il rischio è proporzionale alla friabilità del materiale ed al cattivo stato di conservazione, quindi i manufatti in amianto possono liberare fibre dannose non solo se sottoposti a perforazione e lavori di smerigliatura ma per semplice usura. Siamo quindi in piena emergenza ambientale e sanitaria, nel silenzio colpevole delle Istituzioni, perché l’amianto è presente non solo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli edifici pubblici, sui tetti e nei capannoni industriali, ma anche in modo non visibile nelle nostre case e in moltissimi prodotti di uso corrente (rivestimenti di pareti, grondaie e tubi di drenaggio, cappe da caminetto, pannelli delle sottofinestre, tramezzi, pannelli per attrezzature elettriche, elementi di riscaldamento in genere, etc.), con effetti devastanti: gli organi di informazione si concentrano su storie di cronaca nera ma non ci dicono che oltre 4000 persone muoiono ogni anno a causa di questo minerale cancerogeno. Denunciamo questa grave inerzia delle Istituzioni e dell’informazione ufficiale! Unisciti a noi per questa battaglia di civiltà e per la salvaguardia di questo diritto fondamentale del singolo e interesse imprescindibile della collettività: la salute (art. 32 Cost.).