Appunti di cinema: andiamo in Sardegna con una pellicola cruda e delicata insieme
"Ovunque Proteggimi" di Bonifacio Angius 2018. È sorprendente come l'isola della Sardegna improvvisamente sforni pellicole autoriali di tutto rispetto come accadde ad esempio con Paolo Zucca "L'arbitro" o con Columbu "Su re" e "Arcipelaghi". Affascinante cinematografia sarda.
Alessandro e Francesca... 2 anime buttate là... al margine come due vele perse in un mare che in questa pellicola sarda non è per nulla presente.
Come tutti i protagonisti della cinematografia di Angius ("Perfidia") conosciamo 2 anime sulla via della perdizione... o della redenzione?
Una pellicola sarda che rimanda sicuramente alla più blasonata cinematografia americana come i road movie di David Lynch ("Cuore selvaggio") ma senza la aggressività gore sostituita invece con un genuino richiamo alla realtà ed un realismo prettamente italiano.
Poesia struggente, una sensorialità cruda e potente quella che Angius dipinge sul grande schermo, una regia che esprime originalità e sensibilità .
Basta vedere, anzi ascoltare, la presentazione di Alessandro i primi minuti del film a schermo nero. Perfetta. Già qui conosciamo tutto del protagonista. Affascinante regia.
Il dialogo poi tra i 2 protagonisti e la dottoressa tutrice del bimbo è poi toccante, graffiante. Cruda e violenta esprime al meglio i sentimenti e la posta in gioco.
Alessandro è disegnato con l'accetta e sfaccettato in maniera affascinantemente perfetta. Un uomo sulla via della perdzione... che nel proseguo del film tenta una redenzione come anche nel finale che.....
Bellissimo cinema indipendente.
VOTO 8/10