Io Robot
Un mio breve testo introspettivo che in modo un po' particolare, per certi versi, fanta/scientifico, tratta dell'inizio della transizione che le persone Transgender intraprendono.
Mi chiedo perché sia così difficile capire le persone. Insomma è difficile anche capire se stessi ma in qualche modo uno se la cava.
Quando, invece, si cerca di comprendere gli altri… beh è un grandissimo casino.
A me piace essere a conoscenza delle cose, ho bisogno di sentirmi preparato e quando mi ritrovo di fronte a delle incognite divento ansioso. Oh beh non sarò di certo l’unico al quale capita.
Dicevo che, in qualche modo, voglio avere tutto sotto controllo. Vorrei che ogni cosa fosse razionalizzabile, mi piacerebbe essere un robot.
Uno di quei robot “vecchi”, insomma che non abbiano sentimenti.
D’altro canto voglio essere indipendente e quindi essere dotato di un cervello e delle qualità per esserlo, poter vivere “normalmente” in mezzo alle persone.
Ok, se fossi un robot non potrei mai vivere normalmente in mezzo alle persone ma… cos’è la normalità?
Io credo sia solo ciò che è più visibile e accettato nella società in cui si vive, quindi non esiste una sola normalità. Varia da persona a persona, da città a città, da nazione a nazione, da continente a continente, da mondo a mondo… quindi perché non dovrebbe essere normale essere un robot?
Davvero pensateci, non vi piacerebbe non essere mai tristi? Non sentire mai dolore?
Io credo che piacerebbe a tutti, certo si dovrebbe anche rinunciare ad essere felici e forse questo non andrebbe bene a tutti. Forse non andrebbe bene nemmeno a me.
Ehi ho un’idea… non sarebbe bello essere un robot che vive tranquillamente insieme alle persone e che può provare solo i sentimenti positivi?
Io credo che possa esistere, insomma ormai si può creare di tutto. Scommetto che una brava equipe di scienziati sarebbe in grado di progettarlo e crearlo, ops progettarmi e crearmi.
Dovete sapere che qualcuno ci ha provato, e per degli anni sembrava che ci fossero riusciti. Però poi qualcosa è andato storto e intorno al decimo anno di vita un mal funzionamento al momento della creazione, ovvero della nascita, ha fatto sì che non fosse più tutto felice e spensierato, ma sono iniziati a sorgere sentimenti negativi. Per un’altra decina d’anni è sembrato agli scienziati di avere tutto sotto controllo, il loro prodotto sembrava sempre lo stesso. La sua vita continuava normalmente e non sembrava che il problema riscontrato fosse grave.
Un giorno però il robot ha sentito il bisogno di non nascondere più i suoi sentimenti negativi e di parlare con qualcuno che potesse aiutarlo, ha contattato dei medici e ha intrapreso un percorso che lo rinnoverà, in un qualche modo aggiusterà il difetto di fabbrica.
Gli scienziati quando hanno saputo questa cosa si sono preoccupati, non volevano che il loro progetto venisse modificato, che cambiasse, però volevano che tornasse ad essere sempre felice, positivo. Perché anche se con le persone fuori dal progetto si comportava normalmente, per quello che era stato progettato, con gli scienziati era sempre negativo, scontroso, sembrava arrabbiato con loro. In fondo sono stati loro a progettarlo e costruirlo, sono loro che hanno commesso degli errori e non sono stati in grado di rimediare, anzi non se ne sono mai accorti veramente. Mi sembra normale che lui sia arrabbiato, deluso… ma senza di loro non sarebbe sulla terra, non avrebbe vissuto esperienze indimenticabili, nonostante tutto, quindi gli è grato per la vita che gli hanno donato e gli vuole bene. Ora che hanno capito lo supportano per quel che possono nel suo percorso di modificazione e aggiornamento.
Tra qualche anno sarà un nuovo robot, e chi lo sa forse sarà davvero in grado di provare solo emozioni positive, oppure semplicemente si sentirà se stesso e la negatività del mondo non lo toccherà.
Ancora non so dare una risposta a queste domande, solo il tempo potrà darmela.
Solo dopo l’aggiornamento del mio sistema e le modificazioni del mio contenitore potrò, forse, avere una risposta.
Avete capito bene…
Sono io il robot del quale vi ho parlato.
Mi muovo in mezzo a voi e voi non sapete chi sono… chi sono veramente.