Alex Masini

Il ragazzo immortale

2019-09-12 08:09:00

Partendo dal quadro "Il viandante sul mare di nebbia" di Caspar David Friedrich ho scritto questo breve testo, non è una spiegazione o un racconto del significato del quadro ma semplicemente un ispirazione.

Era il lontano 1244 quando, in un piccolo villaggio sul mare, nacque John, un bambino che fin dai primi mesi si dimostrò diverso.

Aveva imparato a parlare, leggere e scrivere come un adulto altolocato fin dall’età di 4 anni; a 10  era capace di concludere affari, economici, grazie ai quali aveva reso ricca la sua famiglia.

Tutti gli abitanti del luogo, presto, si trovarono a sospettare che nella piccola casetta ai margini del villaggio venisse usata della magia nera. Non era possibile che, dalla più assoluta povertà, fossero diventati la famiglia più importante dell’intera isola.

Il giorno del pescato, la ricorrenza più importante dell’isola, tutti gli abitanti dei vari villaggi si radunavano alla festa organizzata, ogni anno, da una delle famiglie più potenti che concorrevano sul mercato del pesce. Quest’anno toccava alla famiglia Blue, quella di John. Tutti erano curiosi di vedere finalmente il castello, che avevano costruito dal nulla, nella speranza di poter apprendere i segreti per cambiare la propria vita.

John ormai era un adolescente e si stava impegnando per far si che tutto fosse perfetto, lui sperava che quella fosse l’occasione giusta per riuscire finalmente a trovare degli amici.

Già perché il povero John non aveva mai sperimentato l’amicizia, tutti i coetanei che aveva incontrato nel corso della sua vita lo avevano evitato, deriso e umiliato. Prima per la sua provenienza e quindi la sua povertà, poi ne avevano iniziato ad avere paura, i loro genitori, infatti,  raccontavano strane storie sulla famiglia Blue, nessuno voleva averci nulla a che fare, solo gli altri commercianti erano costretti ad interagire con loro, dal momento che erano gli unici ad avere il comando sull’unica area nella quale era possibile pescare il salmone reale, il pesce più prestigioso e ricercato da tutti gli abitanti dell’isola. Per questi motivi era cresciuto da solo, nella speranza che prima o poi le dicerie sul suo conto sfumassero e di poter, così, avere una vita normale.

***

Mancavano solo poche ore all’inizio della festa, i Blue stavano ultimando le decorazioni e controllando che tutto fosse perfetto. Avevano pensato a tutto, sarebbe stata la cerimonia più sfarzosa mai vista sull’isola. Erano certi, che il loro colpo finale a sorpresa, avrebbe lasciato tutti a bocca aperta. D’altro canto nessuno ancora, da quelle parti, era a conoscenza della grande potenza della polvere nera a contatto con altre sostanze chimiche.

Era calato il sole, le porte del castello avevano aperto, gli isolani avevano iniziato ad entrare ed accomodarsi nelle sale adibite alla cena. Nessuno riusciva a credere a quello che vedeva, nemmeno le altre nobili famiglie.

Tutti i ragazzi e le ragazze cercavano John, volevano che diventasse loro “amico” e lui ne era felice, pensava di essere finalmente un ragazzo normale, di poter avere la vita che aveva sempre sognato. A lui non importava nulla della ricchezza che poteva procurarsi, non gli importava di vivere nel agio, voleva solo avere degli amici e sentirsi così desiderato tutto d’un tratto lo aveva portato al settimo cielo. Non stava più nella pelle, voleva mostrare ai suoi nuovi “amici” cosa aveva scoperto, ma sapeva che avrebbe dovuto aspettare che tutti finissero la cena e che la festa proseguisse come da programma.

Dopo qualche ora iniziarono i balli, John era contesto da tutte, ne era onorato e non voleva deludere nessuna, così ogni cambio canzone lui cambiava dama e a fine serata era riuscito a far danzare solamente la metà delle invitate, promettendo alle altre di recuperare nella prossima occasione.

Ecco che la musica si spegne, i coniugi Blue iniziano a congedare tutti gli invitati facendoli accomodare nel giardino, mentre John sale nella torre più alta del castello e si appresta a svelare il tocco finale.

D’un tratto si sente un enorme botto, tutti volgono lo sguardo verso l’alto. Il cielo era ricoperto di colori. Uno scoppio, poi un altro ancora, ad ognuno corrispondevano sospiri e gridi di meraviglia. Finito di sparare i fuochi John raggiunse gli altri e, tra le domande e le accuse di stregoneria, svelò i segreti dei fuochi d’artificio ai suoi nuovi “amici” e agli altri isolani.

***

Negli anni subito seguenti sembrava andare tutto per il meglio, la famiglia Blue non era mai stata così al centro delle attenzioni e della vita mondana del villaggio. John ormai quasi non aveva più tempo per gli affari, ma grazie al suo dono riusciva a concluderli velocemente e poi, il padre, grazie ai suoi insegnamenti, era diventato un abile contrattatore.

Nel Settembre del 1248 arrivò nell’isola la notizia che il Re Luigi IX di Francia era in viaggio, stava affrontando al Settima Crociata, da li a qualche settimana si sarebbe imbattuto nel loro piccolo paradiso fin ora nascosto al mondo.

Tutti gli abitanti erano preoccupati, non sapevano cosa aspettarsi, nessun estraneo era mai sbarcato sull’isola. Ormai era troppo tardi per provare ad escogitare misure di sicurezza, dovevano affrontare le conseguenze dell’invasione.

Come previsto, il 28 Settembre 1248, il Re sbarcò sull’isola e con lui tutto il suo equipaggio.

Sembrava tutto tranquillo, la convivenza forzata procedeva per il meglio, ma un giorno alcuni abitanti dell’isola iniziarono ad ammalarsi. Giorno dopo giorno i malati aumentavano, nel giro di due settimane tutti gli isolani si erano infettati, nessuno capiva cosa stava succedendo e ben presto la colpa fu data agli estranei. John era l’unico a non avere nessun sintomo e si prodigava per assistere le persone a lui più vicine, cercando, con la sua persuasione, di far parlare il Re e trovare una cura, ma lui non aveva nessuna idea di quello che stava succedendo.

Ben presto per il Re ed il suo equipaggio stare nell’isola era diventato impossibile, così il 15 Ottobre 1248, salpano per continuare il loro viaggio, lasciando l’isola al suo destino.

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