Alessia Lenoci

Founder Junior

Riflessioni importanti

2019-04-09 08:05:45

60 milioni di italiani bevono 8 miliardi di bottiglie di plastica all’anno che impiegheranno 450 anni a degradarsi.

Dagli anni Ottanta in poi, e soprattutto negli ultimi dieci anni – per effetto anche dell’arricchimento della popolazione nei Paesi in via di sviluppo – il consumo di acqua in bottiglia é aumentato vertiginosamente in tutto il mondo. In queste classifiche, l’Italia si piazza al primo posto in Europa e terzo nel mondo, con 188 litri annui consumati nel 2017.

Il business coinvolge il mondo intero e sul mondo intero si riversano le sue conseguenze. In particolare negli oceani, dove ogni anno finiscono circa otto tonnellate di plastica, che contribuisce all' 80% dell’inquinamento totale dei mari. Il Mediterraneo non fa eccezione: essendo un mare quasi chiuso rischia un ulteriore accumulo di detriti, dato che per degradarsi una bottiglia di plastica impiega mediamente 450 anni, rilasciando nel frattempo microplastiche che invadono ormai anche le isole più protette d’Italia. Ce lo ricordano tristemente il capodoglio spiaggiato in Sardegna con 22 kg di plastica in corpo e i tanti uccelli marini che ne ingeriscono per errore.  


Ora, posto che molti studi garantiscono che l'acqua del rubinetto, soprattutto in Itali, non solo è potabile, ma talvolta più sicura e con valori migliori delle acque in bottiglie di plastica, io personalmente ho optato per il classico, ma ormai obsoleto, VUOTO A RENDERE. L'acqua mi viene portata a casa in cassette di bottiglie di vetro, come si è sempre fatto nei decenni passati. La qualità dell'acqua in vetro è veramente evidente e l'impatto ambientale ridotto al minimo. Ogni famiglia che decide di fare questa scelta fa la differenza in maniera sostanziale. Voi, che ne dite? Facciamo un passo tutti assieme per il nostro bene e quello dei mari e della terra?