Alessia Lenoci

Founder Junior

Nel 2020 oltre 331 attivisti sono stati uccisi

2021-03-08 09:34:22

Non c’é scampo per i difensori dei diritti umani e ambientali impegnati in ogni parte del mondo: vengono assassinati, incarcerati, minacciati.

Controllati dai governi dei paesi in cui operano, si trovano a combattere in prima linea, nonostante l’attuale pandemia di coronavirus, a tutela degli indigeni, dei contadini espropriati, dei rifugiati e dei migranti, insomma, dei più vulnerabili. La morte cammina al loro fianco tutto il tempo.
Oggi, i difensori dei diritti umani mettono a rischio la propria vita per perseguire i propri ideali e difendere le vittime della crisi ecologica globale, dell’insicurezza alimentare, della violenza e della povertà. Secondo l’organizzazione Front Line Defendersl’impunità regna ancora sovrana quando si tratta degli omicidi di difensori dei diritti umani in tutto il mondo, come osservato nella sua Global Analysis 2020.

Nel documento sono stati presi in esame 331 omicidi di leader che combattono per la difesa delle terre comuni, per la conservazione ambientale e per la protezione delle comunità indigene, delle donne e delle comunità LGBTIQ. Di questi, 177 casi (ovvero il 53%) si sono verificati in Colombia. Su un totale di 331 difensori dei diritti umani, 287 sono uomini e 44 donne; di queste, 6 trans sono state uccise in America Latina. Nell’85% dei casi, gli omicidi sono stati condotti con un’arma da fuoco. Questi numeri, purtroppo, sono destinati a salire nell’anno in corso.
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