Alessia Lenoci

Founder Junior

Il Maggio degli alberi - 4. LA QUERCIA

2020-05-04 16:39:46

Oggi giornata dedicata alla Quercia, un albero maestoso e molto longevo.

La quercia (nome scientifico Quercus) è un albero deciduo e sempreverde. Esistono, esemplari che raggiungono e superano i 500 anni di età.

Appartiene alla famiglia delle Fagacee e può raggiungere anche i 30 metri di altezza. Questi maestosi alberi, di cui si contano numerose specie, sono diffusi in Italia e in Europa.


Tipi di quercia

Si possono distinguere due grandi gruppi per classificare questo tipo di alberi. Il primo gruppo è caratterizzato da alberi con foglia caduca.

Questi esemplari crescono spontaneamente in aree dove il clima è temperato e gli inverni sono più rigidi. Le loro foglie si trasformano durante i cambiamenti stagionali cambiando colore e cadendo in autunno.

Tra questi tipi di querce si annoverano: farnia (Quercus robur), rovere (Quercus petreae), roverella (Quercus pubescens) e cerro (Quercus cerris).

Il secondo gruppo, invece, è contraddistinto da alberi a foglia persistente. Anche in inverno, restano di colore verde brillante non subendo i cambiamenti stagionali. Un’altra distinzione possibile è tra le querce bianche e quelle rosse. Le prime si contraddistinguono per la presenza di foglie con forma arrotondata. Le querce rosse, invece, mostrano foglie a punte.


Il frutto della quercia

Sui rami spuntano le ghiande, i tipici frutti che contengono il seme di quest’albero. Queste noci secche non si aprono una volta raggiunta la maturità e sono parzialmente ricoperte da una cupola. Rappresentano un segno di riconoscimento dei vari tipi di querce. Quando si scorgono le ghiande si è infatti certi di essere di fronte ad esemplari di questi maestosi alberi.


Le proprietà

Alla corteccia di questo albero sono attribuite anche particolari proprietà terapeutiche. La corteccia dei rami più giovani è costituita da sostanze come tannini, procianidine e  catechine.

Svolge un’azione astringente, antinfiammatoria e analgesica del cavo orale. In fitoerapia è spesso utilizzato come decotto, infuso o sotto forma di capsule da utilizzare su eventuale consiglio del medico. Si rivela utile per alleviare disturbi come la diarrea grazie alla sua efficacia astringente dovuta alla presenza dei tannini.

L’estratto di quercia può essere consigliato con una certa cautela anche per la sua azione stimolante i processi digestivi. Infine, l’attività antinfiammatoria è utile per il trattamento di cute e mucose.



Mitologia

Simbolo della forza, della resistenza, della perseveranza, della lealtà, della virtù eroica. Corone di quercia erano date ai vincitori degli agoni greci, mentre corona di quercia con ghiande andava al soldato romano che salvava la vita ad un compagno, in battaglia. Nelle religioni indo-europee è strettamente connessa con le divinità supreme, folgoratrici e tonanti. Secondo alcuni, Quercus deriva da Percus, e Giove, nel paganesimo baltico, era chiamato Quernus, e Perkunas. In lingua celta, drus significa quercia, e per i sacerdoti celti, i Druidi, la quercia era un albero estremamente sacro, all'ombra della quale spesso compivano le loro cerimonie. Anche per gli antichi Greci era una pianta molto sacra, se dobbiamo credere a Ferecide ed alla sua cosmogonia, che ci parla della quercia sacra "nei cui lussureggianti rami dimora un serpente (cioè la saggezza), che non può essere snidato". Ogni nazione, e preminentemente gli Indù, aveva i propri alberi sacri. Talvolta la quercia veniva impiegata per ottenere vaticini, come nel caso della Sacerdotessa di Dodona. Una leggenda vuole che il primo albero a spuntare sulla terra sia stato la quercia che, secondo Esiodo, portò ai mortali un duplice beneficio: le ghiande per alimentarsi ed il legno per fare i tetti delle capanne. La forma lobata delle sue foglie sarebbe dovuta al diavolo che avrebbe comprato l'anima di un uomo dando come scadenza il cadere delle foglie della quercia. Ma quando in autunno si recò all'albero per raccogliere l'anima, non potè perchè le foglie non erano cadute. Folle di ira, si diede a lacerare le foglie con tutta la violenza di cui era in possesso. Come regina delle piante, la quercia era dedicata a Giove, re degli Dei. Frazer, nel suo "Il Ramo d'Oro", dedica un capitolo al vischio, una pianta parassita che spesso vegeta su altre piante. A parte il legame fra il vischio e Baldur, il leggendario personaggio della mitologia nordica, a dire di Plinio, il vischio nato sulla quercia aveva particolari qualità medicamentose, soprattutto se raccolto nel primo giorno di luna, senza l'ausilio di arnesi di ferro e se non veniva a contatto con il suolo. Ciò perchè qualunque cosa crescesse su una quercia era mandata dal cielo e stava ad indicare che l'albero era stato prescelto da Dio. Alcune tradizioni sopravvivono ancor oggi. La mattina del giorno di San Giovanni, i contadini del Piemonte e della Lombardia vanno a cercare le foglie di quercia per l'olio di San Giovanni che si presume guarisca le ferite di arma da taglio. Inoltre sembra che il legno più sacro adoperato per le feste del fuoco che venivano celebrate presso molti popoli europei nel periodo di mezza estate, fosse proprio il legno di quercia.