Alessia Lenoci

Founder Junior

Cericarsi di energia vitale con il cibo

2020-02-03 09:36:15

Ogni cibo, oltre ad avere un certo quantitativo di proteine, vitamine, grassi, carboidrati, sali minerali (gli elementi che di solito si tengono in considerazione), possiede un certo livello di energia vitale. Questo fa la differenza fra cibi che ricaricano anche la nostra energia e altri cibi.

Il nostro organismo è composto da cellule viventi, quindi è logico che queste cellule traggano più nutrimento dai cibi vivi, le cui sostanze naturali e la cui energia sono ancora intatti. Mi riferisco ad alimenti vegetali freschi e non contaminati da processi di lavorazione industriali (artificiali).

L’organismo trae maggior beneficio da alimenti semplici, più facili da digerire e che nel contempo contengono più nutrienti. Le lavorazioni industriali, i processi di raffinazione, la lunga conservazione dei cibi depauperano i loro valori nutrizionali, inoltre molto spesso l’aggiunta di conservanti e additivi rende più complessa la loro assimilazione.

Inoltre i vegetali freschi sono ricchi di enzimi, micronutrienti con la funzione di attivare e accelerare i processi biologici, come la digestione


Quali cibi scegliere dunque? Quali sono i cibi cosiddetti "Vivi"?

Un cibo ricco di vita riempie di vita il nostro corpo e reintegra più  facilmente l’energia spesa durante la giornata. 


Esistono diversi fattori importanti:

      

  • Capacità  riproduttiva: la vitalità si esprime prima di tutto nel generare altra vita; ad  esempio, se si rimette in terra una patata, una mela, un chicco di  grano, questi riprenderanno il proprio ciclo vitale, quando un pezzo di pane,  una marmellata, una polenta non potranno mai farlo.        

  • Tempo dalla  raccolta: nel momento in cui un frutto viene staccato dalla pianta o una verdura  viene tolta dalla terra, essi iniziano a perdere energia vitale.    

  • Metodo di  conservazione: l’essiccazione mantiene l’energia vitale, quando invece la  surgelazione, o peggio l’inscatolamento, in molti casi uccide l’alimento.       

  • Sistemi di  cottura:  in linea di principio, il calore uccide la vitalità degli alimenti, ed alcuni  sistemi di cottura sono più distruttivi di altri, come ad esempio il microonde  e il forno della cucina.      

  • Qualità  organolettiche: il profumo, il colore e il sapore sono indicatori della freschezza  dell’alimento e si deteriorano velocemente con la perdita di vitalità.


In linea di massima possiamo comunque seguire queste indicazioni:


  1. Fate in modo che i vostri pasti siano composti da una buona quantità di alimenti freschi e crudi (più del 50% della quantità totale).
  2. Scegliete vegetali di stagione e possibilmente biologici.
  3. Acquistate ortaggi interi e non già porzionati e lavati.
  4. Se potete acquistate frutta e verdura direttamente da piccoli produttori: la frutta è più viva e contiene più nutrienti se matura direttamente sull’albero, come è naturale che sia. Inevitabilmente molti prodotti offerti dalla grande distribuzione vengono raccolti acerbi, oltretutto se non provengono da coltivazioni biologiche, vengono poi sottoposti a diversi trattamenti come il gas per allungarne la conservazione e ai coloranti per renderli più appetibili.
  5. Lavateli e preparateli poco prima del pranzo o della cena. Usate coltelli di ceramica per ridurre il processo dell’ossidazione.
  6. Privilegiate frutta e verdura dai colori vivaci, e cercate di avere, a rotazione, tutti i colori nei vostri piatti.
  7. Mangiate molte verdure a foglia verde, condite con poco olio extravergine di oliva e qualche goccia di limone che supporta l’assimilazione del calcio.
  8. Preferite verdura e frutta del vostro territorio, senza per questo rinunciare, saltuariamente ai frutti esotici.
  9. Se vi piace il pane, scegliete quello a base di cereali integrali e senza lievito.

    Il cibo è una forza viva e poderosa, che interagisce con noi a livello fisico, mentale, emotivo, energetico e spirituale.

        Maurine Withehouse, Cibo per nutrire l’anima.