Gli studi mostrano che la situazione è complessa, con alcune popolazioni di insetti in aumento, ossia quelle il cui raggio d’azione si sta espandendo poiché il riscaldamento globale frena le fredde temperature invernali e altre ridotte allo stremo.
Gli insetti purtroppo stanno affrontando svariate minacce contemporaneamente tra cui la distruzione di habitat selvatici per l’agricoltura, l’urbanizzazione, i pesticidi e l’inquinamento luminoso. Sono stati registrati crolli della popolazione in luoghi dove dominano le attività umane, come la Germania , ma ci sono pochi dati al di fuori dell’Europa e del Nord America e in particolare dalle regioni tropicali selvagge dove vive la maggior parte degli insetti. Proprio ai tropiciì, gli scienziati temono che la crisi climatica possa causare gravi danni a tali animali.
Secondo gli autori delle ricerche, la natura è sotto assedio e la maggior parte di loro concorda sul fatto che il mondo sia entrato nel suo sesto evento di estinzione di massa, il primo dalla fine del Cretaceo 66 milioni di anni fa.
Le cause del declino
Cambiamenti climatici, insetticidi, erbicidi, inquinamento luminoso, specie invasive e cambiamenti nell’agricoltura e nell’uso del suolo stanno causando la perdita della Terra probabilmente dall’1% al 2% dei suoi insetti ogni anno, secondo l’entomologo dell’Università del Connecticut David Wagner, autore principale.
Una percentuale che potrebbe sembrare piccola ma perdere il 10-20% degli animali in un solo decennio è assolutamente spaventoso: tutte le specie, inclusi i dinosauri morì.
La buona notizia, se così possiamo definirla, è che l’aumento del declino degli insetti negli ultimi due anni ha spinto all’azione molti governi. Secondo gli autori dello studio, la maggiore attenzione pubblica ha stimolato alcune azioni, come un’iniziativa dell’UE per proteggere gli impollinatori, un impegno di 118 milioni di euro per la conservazione degli insetti in Germania e 25 milioni di dollari in Svezia.
fonte: greenme.it