Alessandro Rebuscini

"Est modus in rebus".

IL KARATE COME METODO DI DIFESA PERSONALE.

2020-12-04 10:11:06

In questo articolo vorrei porre l'attenzione su alcuni aspetti molto importanti che erano e dovrebbero essere, caratteristici dell'arte marziale intesa come metodo di difesa personale.

In questo articolo desidero fare una riflessione riguardante l'aspetto della difesa personale all'interno del mondo delle arti marziali.

Chi mi segue sa che nello specifico mi occupo di un'arte marziale in particolare ma per tutti coloro che mi leggono per la prima volta ci tengo a dire che la disciplina di cui parlo spesso e volentieri è il KARATE

Ho deciso di scrivere questo articolo dopo aver acquistato e letto un libro molto interessante che parla di quell'arte marziale, divenuta con il passare del tempo, la moderna disciplina che doveva debuttare alle Olimpiadi del 2020, purtroppo rinviate a causa della pandemia mondiale che ci ha colti di sorpresa.

Il karate oggi è, come accennato qualche riga sopra, considerato dalla gran parte delle persone uno sport. In realtà stiamo parlando di un'arte marziale e quindi colgo l'occasione per citare le parole dell'autore del libro che spiega cosa è un'arte marziale:

"L'essenza della guerra è il combattimento". 

"L'arte marziale è un'arte potente il cui proposito è quello di fornire un vantaggio, in uno scontro per la vita o la morte, che può farci trionfare".

"La vittoria è la cosa più importante quando sopravvivere è la sola opzione".

Queste parole delineano già un quadro piuttosto chiaro sul cosa rappresenta un'arte marziale.

Nel libro, uno dei più datati sul tema delle arti marziali di Okinawa, l'autore si riferisce a quest'arte principalmente con il nome di "TOUDI" con chiaro riferimento alle origini cinesi. "Toudi" infatti, è tradotto come "MANO CINESE".

In questo testo, il cui titolo è "THE STUDY OF CHINA HAND TECHNIQUES" scritto da Morinobu Itoman, tradotto e commentato in lingua inglese da Mario McKenna, vengono menzionati alcuni aspetti tipici di un'arte che ha lo scopo di permettere al praticante di sopravvivere ad uno scontro nel quale entrano in gioco la vita e la morte.

Proprio per questo ho trovato molto interessante e raro da trovare in altri testi, il riferimento a strategie e tecniche che sono andate perse nel contesto moderno in cui il karate è stato inserito.

Intendo elencarne alcune in quanto ritengo che nonostante viviamo in una società diversa rispetto a quella in cui nacque e si sviluppò l'arte marziale in questione, questi aspetti meritano di essere presi in considerazione e studiati, visto che pratichiamo un'arte il cui scopo principale è quello di insegnarci a difenderci.

Ovviamente questi aspetti vanno contestualizzati ed adattati al modo di vivere moderno ma rimangono indubbiamente efficaci quando, si spera mai, ci dovessimo trovare in una situazione in cui serve agire in maniera efficace per la nostra ed altrui incolumità.

Prima di incominciare ad elencarli, utilizzo ancora le parole dell'autore, da me tradotte in italiano, per definire però qual'è il codice etico che dovrebbe seguire il praticante di karate:

"Il toudi è un'arte marziale di difesa che insegna a proteggerci e non ad attaccare gli altri. Questo insegnamento è espresso dai kata che iniziano sempre con una tecnica difensiva".

Ora procedo ad elencare alcune tecniche, strategie e parti del corpo che permettono a chi si difende di avere la meglio o comunque di creare un vantaggio nei confronti dell'attaccante. 

OCCHI:

in un contesto di difesa e sopravvivenza durante uno scontro, risultano fattori molto importanti la luce, la visibilità ed anche l'espressione dei nostri occhi. Quest'ultimi infatti giocano un ruolo cruciale durante uno scontro sia per il fatto che è grazie ad essi che vediamo quello che succede ma anche perché gli occhi trasmettono lo stato emotivo della persona. In contesti del genere percepire lo stato emotivo dell'altro e permettere o meno di far percepire il proprio, può dare un grande vantaggio o svantaggio.

DENTI:

sono strumenti estremamente pericolosi durante un combattimento a distanza ravvicinata in quanto il morso può creare danni e dolori molto gravi e acuti. Allo stesso tempo sono anche sensibili se colpiti con parti dure o con strumenti ed oggetti.

SALIVA:

la saliva può essere usata per "accecare" temporaneamente l'avversario o per creare una sorta di distrazione per via della repulsione alla sostanza, che ci permette di avere un vantaggio da sfruttare attaccando, scappando oppure trovando una strategia da attuare.

VOCE:

può essere usata per intimidire o calmare l'avversario attraverso urla, strani suoni e voci oppure utilizzando l'arte della conversazione.

URLA:

servono principalmente per spaventare l'avversario e fargli comprendere che sei sicuro di poter vincere, ma possono anche essere utilizzate per richiamare l'attenzione di passanti o vicini.

VOCI E SUONI STRANI: 

questi bizzarri suoni possono essere utilizzati con lo scopo di ipnotizzare e distrarre l'avversario. Un esempio è rappresentato dall'imitazione dei versi degli animali.

L'ARTE DI CONVERSARE:

serve a manipolare, confondere, calmare, provocare o irritare l'avversario in base al risultato che si vuole ottenere.

SUONI PRODOTTI CON MANI E PIEDI:

questi vengono usati per controllare o manipolare l'avversario e rientrano nelle strategie di combattimento.

Queste sono solo alcune, le più particolari, tra le varie tecniche e strategie che vengono citate nel libro come armi "segrete" che possono essere utilizzate durante un combattimento dove in palio c'è la nostra sopravvivenza. 

IMPORTANTISSIMO è avere sempre in mente una strategia da utilizzare per poter scegliere di conseguenza le armi da utilizzare!

Un altro aspetto fondamentale nella difesa personale, è rappresentato dal saper controllare lo "spazio" ovvero il luogo, il contesto (fisico e sociale) nel quale ci troviamo. Questo ci permette di utilizzare e sfruttare a nostro favore quello che ci circonda:

gli oggetti, mobili ed immobili (bastoni, tavoli, edifici, alberi...);

le materie che compongono il luogo (acqua, terra, sabbia, asfalto...);

le persone (amici, nemici, testimoni...)

condizioni atmosferiche e climatiche (luce, buio, ombre, vento...).

Nel libro ovviamente, oltre a queste, sono presenti anche le più tradizionali tecniche atte a colpire, parare, premere, afferrare, proiettare, lanciare, controllare, pizzicare, torcere (ecc...), tipiche del karate tradizionale. Anche queste sono molto interessanti ed affrontate da un punto di vista marziale.

Vi consiglio quindi, se desiderate approfondire le conoscenze legate a quest'arte marziale e capirne meglio le sue origini di procurarvi una copia di questo libro.

Potete trovarlo QUI.

CONCLUSIONE:

Quando parliamo di arti marziali e di difesa personale, spesso pensiamo che in un contesto ostile, come potrebbe essere quello rappresentato da uno scontro in cui la nostra sopravvivenza viene messa in discussione, basti utilizzare quelle tecniche studiate durante l'allenamento della disciplina che pratichiamo. 

Purtroppo questo non è sempre possibile! 

Ecco perché le tecniche e le strategie elencate in questo articolo ed approfondite meglio sul libro originale, non andrebbero dimenticate.

Spero che l'articolo vi sia piaciuto e vi invito a condividerlo con praticanti ed appassionati di arti marziali.

Alla prossima,

BUONA VITA!






by Alessandro Rebuscini