Alessandro Rebuscini

"Est modus in rebus".

ARTI MARZIALI, DIFESA PERSONALE E LEGGE ITALIANA.

2020-06-18 08:12:48

Con questo articolo, frutto di diverse ore di ricerche e formazione voglio cercare di chiarire meglio un tema molto importante che viene troppo spesso frainteso, omesso oppure dimenticato dalla maggior parte di coloro che praticano o insegnano un'arte marziale. LEGGERE CON ATTENZIONE!

IL RAPPORTO TRA ARTI MARZIALI, DIFESA PERSONALE E LA LEGGE ITALIANA:

ALCUNI CHIARIMENTI NECESSARI.


Nel presente articolo che da tempo avevo intenzione di scrivere, finalmente posso andare a trattare una tematica fondamentale per tutti i praticanti di arti marziali o di sport da combattimento ma che può essere molto utile anche per coloro che questi mondi li osservano da lontano.


Prima di scrivere questo articolo ho voluto dedicare del tempo allo studio e alla ricerca in modo da poter fornire informazioni veritiere e chiare proprio perché il tema richiede queste caratteristiche.


Il motivo per cui ho deciso di dedicare del tempo a questi temi e che mi ha spinto anche a condividere queste informazioni riguarda il fatto che purtroppo queste nozioni si trovano con difficoltà all'interno di corsi di difesa personale oppure in scuole di arti marziali o sport da combattimento. A mio avviso questo è una grave mancanza in quanto vivendo in una società complessa come la nostra è diritto e dovere di tutti conoscere e condividere questi aspetti, a maggior ragione se si praticano discipline che ci rendono capaci di difendere ed offendere la nostra ed altrui incolumità.


ARTI MARZIALI E SPORT DA COMBATTIMENTO NELLA DIFESA PERSONALE


Per prima cosa voglio chiarire il fatto che le arti marziali così come gli sport da combattimento, aiutano sicuramente un individuo ad acquisire delle competenze fisiche e mentali che possono aiutarlo ad affrontare una situazione di pericolo per la sua o l'altrui vita, ma queste abilità non assicurano la riuscita nello sventare un evento negativo e pericoloso. 


Proprio per questo in ogni scuola seria dovrebbe essere insegnato il concetto di evitare il pericolo a tutti i costi ricordando ai praticanti che lo studio di quelle discipline non li rende supereroi in grado di affrontare orde di malintenzionati. 


Quello che ho appena detto è qualcosa di scontato per molti, per fortuna, ma per molti altri son sicuro che non lo è.


La maggior parte delle arti marziali e delle discipline di combattimento sono nate con lo scopo di permettere alla specie umana di sopravvivere durante la sua evoluzione e per proteggere sé stessi e gli altri. Per questo motivo a mio avviso lo studio di una di queste discipline, in maniera seria, può sicuramente aiutare un individuo in questo intento nonostante i cambiamenti che si sono verificati con il progresso della società.


Attraverso una pratica costante infatti il praticante di arti marziali sviluppa delle abilità fisiche che lo rendono sicuramente più abile nel movimento, l'equilibrio viene migliorato, il corpo viene condizionato, si apprendono principi di combattimento e strategie che consentono di capire come funziona il corpo umano e come utilizzarlo al meglio per essere efficaci. 


Purtroppo però il più delle volte tutto questo non basta per affrontare un evento inaspettato, violento e nel quale ci troviamo di fronte una persona o più persone che hanno l'obiettivo di farci del male


IL FATTORE TEMPO


Un elemento importante per valutare se la pratica di un'arte marziale possa risultare più o meno efficace in ambito di difesa personale è indubbiamente il tempo. Non si può pensare di diventare capaci di difendersi seguendo un corso di poche lezioni di difesa personale! Lo studio di un arte marziale richiede tempo e dedizione e quindi è meglio diffidare di coloro che vi dicono che possono insegnarvi a difendervi in poche ore di pratica. Ci sono casi di esperti di combattimento che in contesti reali hanno rischiato la vita nonostante la loro competenza e preparazione. Immaginatevi dunque quante probabilità di successo possa avere una persona con alle spalle solo poche ore di pratica maturate in un corso composto da una decina di lezioni. 


LA LEGGE ITALIANA


Vediamo ora un altro aspetto molto importante e troppo spesso poco considerato da maestri e praticanti di discipline da combattimento. Nel linguaggio della legge italiana la difesa personale si può tradurre in legittima difesa che sostanzialmente è l'unica forma di tutela consentita al cittadino per difendersi da situazioni pericolose. In tutte le altre infatti vi è appunto la legge con tutti i suoi sistemi e corpi che hanno il compito di tutelare i cittadini.


La legittima difesa, che risponde all'articolo 52 del Codice Penale, esiste quando non si ha altra possibilità se non quella di difendersi per tutelare la propria od altrui incolumità da un pericolo attuale ed incombente, nel quale non possiamo avvalerci dell'intervento delle forze dell'ordine. 


Da quanto detto possiamo capire che se abbiamo altre possibilità di scelta e di azione, la legittima difesa per la legge non può essere considerata come tale in un processo.


Bisogna quindi porre molta attenzione a questi aspetti se non vogliamo finire dalla parte del torto anche se le vittime inizialmente eravamo noi.


Ci sono altri aspetti fondamentali da tenere presente quando si parla di legittima difesa tra cui sicuramente uno dei più importanti riguarda il concetto di proporzionalità. 

Si sente spesso in televisione o leggendo un giornale che la vittima di un'aggressione è passata dalla parte del torto per "eccesso di legittima difesa" e questo avviene perché capita spesso che si reagisce in maniera spropositata all'offesa. 


Esistono indubbiamente casi che hanno dell'assurdo e infatti la legge sta cambiando ed ha già subito alcuni cambiamenti, ma in ogni caso uno dei problemi maggiori è dato dalla proporzione tra i beni che entrano in gioco in queste situazioni.


Per fare un esempio, se per difendere un bene patrimoniale, come potrebbe essere un' automobile, dal furto da parte di un ladro, il proprietario della macchina uccide il criminale privandolo del "bene vita", capite bene che c'è una sproporzione tra i beni in gioco. 


Questo concetto è molto importante ed andrebbe tenuto molto in considerazione a maggior ragione da chi pratica un'arte marziale o viene da anni di allenamento in uno sport da combattimento, perché si presume che queste persone siano consapevoli di quali potrebbero essere gli effetti di una loro determinata reazione. In caso queste persone reagissero in maniera esagerata ad un'aggressione, quasi sicuramente rischierebbero di avere un processo a loro sfavorevole in caso si passasse per vie legali.


La difesa per la legge italiana dev'essere NECESSARIA e quindi in tutti i casi in cui potrebbe esserci un'alternativa, come ad esempio la fuga, questa sarebbe sempre da preferire a meno che non esponga maggiormente al rischio i propri o gli altrui beni. 


Inoltre bisogna ricordarsi che:

LEGITTIMA DIFESA GIUSTIZIA PRIVATA

Troppe volte, si possono confondere questi due termini ma in realtà per la legge queste sono due cose molto differenti. La giustizia spetta alla legge, a noi ci è data solo la possibilità di difenderci qualora non ci sia alternativa e valutando bene come farlo. Questo può essere giusto per alcuni e per altri può sembrare ingiusto, sta di fatto che la realtà attualmente è questa, quindi è importante saperlo ed adeguarsi di conseguenza.


INTERPRETAZIONI SBAGLIATE


Uno degli errori più comuni che vengono fatti dai praticanti di arti marziali o di discipline che prevedono il combattimento è quello pensare a come reagire ad un determinato attacco quando ci si trova in una situazione di pericolo. Per questo vengono studiate tecniche più o meno efficaci che dovrebbero tornare utili nel momento del bisogno.


L'errore però risiede nel fatto che se mi trovo costretto ad applicare quella determinata tecnica vuol dire che ormai non ho altra alternativa allo scontro che può voler dire "VITA O MORTE", in alcuni casi. Ricordiamoci infatti che in strada possiamo trovare persone talmente determinate a fare del male che probabilmente non basterebbe neanche una pistola per fermarli. Bisogna studiare ed insegnare anche tutto quello che si potrebbe e si dovrebbe attuare prima di arrivare allo scontro. Esistono strategie, comportamenti, parole ed azioni che ci potrebbero tornare utili per evitare un pericolo oppure, se questo è inevitabile, aiutarci a metterci in una posizione di vantaggio anche dal punto di vista della legge.


Trovo che questo aspetto manchi nella gran parte delle scuole e nella gran parte dei "curriculum" degli insegnamenti in questo campo. Eppure stiamo parlando di vita.


A volte uscire indenni da un pericolo, per essere stati in grado di difendersi, può tramutarsi in una rovina dal punto di vista economico. Se si dovesse ricevere una denuncia e dovessimo risultare colpevoli di eccesso di difesa o peggio, si rischierebbe di dover pagare miglia e migliaia di euro per risarcire l'aggressore o i parenti dell'aggressore oltre alle spese giudiziarie.


Bisogna quindi prendere in mano, a mio avviso, queste tematiche, farle proprie, approfondirle e divulgarle in modo da non trovarsi impreparati nel momento del bisogno.


Concludo quindi questo articolo, che necessiterebbe di ulteriori approfondimenti vista la dose e l'importanza di informazioni in esso contenute, incentivando chiunque è arrivato fino a qui ad approfondire il tema che è molto più vicino a noi di quanto lo percepiamo.


Spero di essere stato d'aiuto e se avete domande potete commentare o contattarmi.


Grazie per il tempo che mi avete dedicato!


Alla prossima...

by Alessandro Rebuscini