Alessandro Rebuscini

"Est modus in rebus".

ALLENARSI IN POCO SPAZIO: SI PUÒ FARE!

2021-01-12 15:07:33

IN QUESTO ARTICOLO TI SPIEGO COME PUOI CONTINUARE AD ALLENARTI ANCHE SE NON VIVI IN GRANDI SPAZI.

Durante il 2020, a causa della pandemia mondiale, il mondo dello sport ha subito un grande stravolgimento in quanto molte persone si sono trovate costrette a non poter più frequentare le palestre, i dojo e tutti quei luoghi nei quali si svolgono tutte le discipline che prevedono un raggruppamento di persone.

Come sempre nei momenti di difficoltà, ci sono state persone che hanno visto la situazione come un ostacolo insormontabile ed altre che invece hanno saputo adattarsi riuscendo, anche se in maniera limitata, a continuare la pratica della propria disciplina.

Nelle prossime righe desidero aiutare quei praticanti di karate, che hanno deciso di accantonare la pratica in quanto credono di non potersi allenare all'interno delle proprie abitazioni. 

Comprendo perfettamente che praticare quest'arte marziale in un dojo spazioso, condividendo l'allenamento con altri praticanti e guidati dalla presenza fisica del maestro ha tutto un altro sapore. Ma per ora non siamo ancora riusciti a liberarci di questo nemico invisibile, dunque dobbiamo conviverci cercando di non lasciarci sconfiggere.

Speriamo ritorni tutto alla normalità ma nel frattempo non rinunciamo alla nostra pratica e non abbandoniamo la nostra arte marziale.

Ci sono stati grandi maestri di karate del passato che ci hanno lasciato alcune frasi che sembrano perfettamente coerenti con l'attuale momento storico. Tra queste ne ho scelta una che credo possa aiutarci ad affrontare questo momento particolare:

"CHI HA LO SPIRITO DI UN GUERRIERO PUÒ ALLENARSI IN UN PICCOLO SPAZIO".

Questa frase del famoso Choki Motobu sembra calzare a pennello con il "problema" che tanti praticanti si trovano a dover affrontare quotidianamente per via della chiusura dei luoghi di pratica dell'arte marziale che amano.

Sicuramente per un praticante esperto, risulta semplice adattare la propria pratica in base al contesto ed allo spazio in cui si trova. Ma per una persona che pratica da poco tempo può essere più complicato.

Vediamo quindi come possiamo comportarci per risolvere questo problema!

COME ESEGUIRE I KATA IN UNO SPAZIO RISTRETTO

Uno degli esercizi che si può presumere essere più difficili da adattare ad uno spazio ristretto è il kata. Il kata è il cuore del karate e quindi non è ammissibile che venga accantonato in favore di altri esercizi. Esistono tantissimi kata diversi in base alla scuola ed allo stile praticato e salvo rare eccezioni, tutti in condizioni normali, necessitano di un certo spazio per essere eseguiti correttamente.

Ma volere è potere! 

Ebbene si, anche i kata si possono eseguire in pochissimo spazio. Basta sapere come fare. 

Nel video qui sotto potete vedere un kata eseguito in un angolo della stanza dove abitualmente mi alleno. In questa esecuzione potete notare come l'intera sequenza viene eseguita rimanendo all'interno di un quadrato immaginario semplicemente eseguendo dei movimenti di gambe, che consentono di eseguire le tecniche restando praticamente nello stesso punto.

Questo modo di muoversi viene chiamato, nel karate, "kirikaeshi" e letteralmente significa "tagliare lo spazio o la distanza".

NOTA BENE:

Questo modo di eseguire i kata è utile per poter ripassare e studiare le forme a livello mnemonico ma per non modificare in maniera eccessiva l'utilizzo del corpo sarebbe meglio, se lo spazio lo consente, fare uno spostamento nella direzione opposta a quella in cui si è diretti, prima di effettuare il movimento successivo.

Nel prossimo video, invece, potete vedere come sfruttare lo spazio e come muovervi in esso, a seconda dell'obiettivo della vostra pratica e basandovi sullo spazio che avete a disposizione:

  1. se avete uno spazio molto limitato e volete studiare il kata per non dimenticarlo e per ricordarne i passaggi e l'embusen, ovvero l'asse immaginario in cui dev'essere svolto l'esercizio, potete utilizzare il kirikaeshi;
  2. se avete spazio a sufficienza per spostarvi con degli yori ashi allora potete studiare il kata anche seguendone il corretto utilizzo del corpo.

ALTRI ESERCIZI
Il karate non è fatto solamente di kata, nonostante essi ne costituiscono la parte fondamentale. Vi sono tanti altri esercizi che si praticano durante una lezione di quest'arte marziale.
I kihon, ovvero le tecniche fondamentali, possono essere eseguite nei modi indicati precedentemente e sono addirittura eseguibili rimanendo statici sul posto. Basta adottare una posizione stabile ed eseguire le diverse tecniche di braccia, di gambe ecc... .
Nel karate tradizionale di Okinawa inoltre esistono una serie di esercizi denominati "junbi undo" che può essere tradotto in esercizi propedeutici che servono ad insegnare al corpo del praticante alcuni principii tipici dello stile praticato. 
Molti di questi vengono, in condizioni normali, praticati a coppie, ma è comunque possibile praticarne delle varianti che mantengono inalterati i concetti fondamentali anche se praticati singolarmente. 
Esistono anche esercizi di potenziamento e condizionamento chiamati rispettivamente "hojo undo" e "kote kitae". Anche questi possono essere tranquillamente svolti in maniera corretta ed utile, avendo a disposizione poco spazio e senza la presenza di un compagno di allenamento.
CONCLUSIONE:
Insomma non ci sono scuse!
Se una persona vuole continuare ad allenarsi praticando il karate, può riuscire a farlo anche se non dispone di un luogo ideale.
Basta armarsi di spirito, di voglia ma ancor prima basta essere veramente appassionati di questa disciplina.
Fatemi sapere nei commenti se l'articolo vi è piaciuto e se questo tipo di contenuto è utile per la vostra pratica.
Sarò felice di creare nuovi articoli e video per approfondire altri aspetti della pratica trattati in questo articolo.
Buona vita!

by Alessandro Rebuscini
4  
1