Alessandro Bedetti

Founder Junior

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Il fascino delle vecchie radio a valvole. Ma cos'è una "valvola"? Si fa presto a pronunciare termini il cui significato, pur semplice, talvolta, diventa parecchio complicato, a seconda della contestualizzazione. La cosiddetta valvola termoionica, così definita, in effetti, ha un comportamento che richiama alla mente il funzionamento di una valvola, intesa nella sua accezione più semplice. Ma, trattandosi di un dispositivo elettronico, così semplice non è. Partendo dal principio, e in modo molto semplice, si può dire che fu scoperto l'effetto termoionico quando si notò un passaggio di corrente nel vuoto fra due elettrodi, di cui uno caldo (che poi fu chiamato catodo) e uno freddo in prossimità (che poi fu chiamato anodo). Le considerazioni su questo fenomeno portarono a concludere che un metallo, o comunque un conduttore, se riscaldato, grazie all'energia fornita dal calore, permetteva agli elettroni periferici di orbitare a distanze sempre maggiori dal nucleo dell'atomo, fino al punto da poter essere "strappati" facilmente dal metallo stesso se richiamati da una carica positiva (anodo-elettrodo freddo). Questo fenomeno, apparentemente banale, è stato il punto di partenza che ha permesso la realizzazione di tutto ciò di cui disponiamo quotidianamente, telefonino compreso. Ma il percorso è molto lungo ed articolato. Mi piacerebbe poter fare un bell'articolo ben strutturato sull'argomento... Per questo, spero ci sia qualcuno che sia interessato e, magari, che potesse anche contribuire alla stesura. Credo che, in fondo, sia giusto, come avviene per la storia dei popoli, conoscere e essere consapevoli di come si sia arrivati a quello che oggi si da' per scontato. Ma scontato non è.

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