Alessandra Solina

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KA_R_MASUTRA

2019-04-05 19:18:35

L’ultima silloge poetica di Izabella Teresa Kostka ha un titolo veramente accattivante

Isabella Teresa Kotska

La scrittrice di origine polacca vive e lavora a Milano dove collabora come giornalista freelance con alcune testate online italiane e estere. Grazie alla passione per la poesia ha organizzato eventi come il noto “Verseggiando sotto gli astri di Milano” che ha riscosso un ottimo successo di pubblico. La poetessa ha ricevuto innumerevoli e prestigiosi riconoscimenti in concorsi italiani ed internazionali, tra i quali possiamo ricordare: 1° Posto al Concorso Nazionale di Poesia Edita Leandro Polverini per il libro "Gli Espulsi dall'Eden”, 1° Premio al Concorso Internazionale "Inchiostro e Anima" dedicato a Mariannina Coffa, il Premio Speciale per la "Migliore Autrice Straniera" al 23° Concorso "Ossi di seppia"e il Premio di Eccelenza Writers Capital International Foundation per la poesia e l'attività culturale svolta, soltanto per citarne alcuni.

KA_R_MASUTRA

“Sssssss_striscerai Umano / sulla secca Terra nei secoli dell’inferno, / espulso dalla ricchezza dell’Eden / sudando come i semplici mortali”.


Il prologo della raccolta poetica ha come protagonista il serpente, simbolo del peccato e che l'autrice intende in senso più ampio come rappresentazione dell'intero genere umano, essendo il male una caratteristica intrinseca nella nostra specie. 

L'ultimo lavoro della Kotstka riflette una lunga ricerca interiore, è un viaggio all’interno di se stessa, dell’essere donna in tutte le sue sfaccettature. In questa raccolta la figura femminile è esplorata a tutto tondo, nella sua ambivalenza mistica e passionale. Per la poetessa la donna soffre ancora il retaggio culturale delle religioni abramitiche, secondo il quale viene spesso rappresentata come la personificazione di tutti i peccati del mondo. L’autrice pone una riflessione su questo tema: è proprio la donna con le sue carni profumate a costituire una tentazione e quindi un passaggio verso altre nefandezze, oppure la responsabilità è piuttosto da ricercare in entrambi, sia nell’uomo che nella donna?  


I versi dell’autrice affondano le radici nella poesia classica, tuttavia traspare prepotentemente anche l’influsso del Realismo poetico più crudo. La Kostka non si accontenta, va affondo, vuole che la lama scalfisca in profondità la parola. Nella sua poesia si avverte un pathos crescente, una ricerca che dal basso porta verso l’alto, dall’infimo al supremo. Ogni lirica è pertanto impregnata di una forte spiritualità, anche quando tratta temi scomodi come in “Puttana” nella quale si evince una diretta denuncia sociale. 

In questa silloge Izabella, ancora una volta, riesce con rara maestria a verseggiare in un stile unico che la rende facilmente riconoscibile.