Alessandra Solina

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Eros allo stato puro

2019-05-18 09:17:44

La musica è il linguaggio universale per eccellenza. E quando incontra il corpo sprigiona un’energia incredibile…

Il tango

Il tango nacque sul finire del XIX secolo nella zona del Rio de La Plata, al confine tra l’Argentina e l’Uruguay, come risultato del confluire di diverse culture, tra le quali quella europea, l’autoctona e l’africana. Tuttavia la sua origine è ancora incerta ed esistono vari teorie a riguardo. Senza entrare nel dettaglio, si può ricordare che inizialmente si impose negli ambienti più malfamati di Buenos Aires prima di essere adottato dall’élite della capitale, e da lì riscuotere fama mondiale. Questo già ci fa comprendere come sia trasversale, capace di valicare confini geografici e sociali per abbracciare una variegata moltitudine di individui. E se è vero che l’uomo conduce la danza, è anche vero che esistono poche regole e che tanto è dato all’improvvisazione. Nell’immaginario di chi conosce poco questo ballo, i ballerini sono due eccentriche figure impettite che camminano a grandi falcate uno di fronte all’altro in una strana inclinazione, ma non è affatto così! Forse nelle scuole per principianti europee, ma non nel tango argentino. I tangueros parlono attraverso il corpo con una passione che è feroce, malinconica, nostalgica, divampante e mai, mai scontata. Provate ad entrare in una milonga a Buenos Aires e ditemi se ogni coppia non ha un modo tutto unico di ballare, di esprimersi. E’ l’unico ballo di coppia dove la scintilla dell’estro individuale passa dall’uomo alla donna e dalla donna all’uomo, in un continuo scambio di emozioni e dove le parole diventano superflue. Per chi ritiene, a torto, che la donna sia passiva dal momento che l’uomo guida le danze, beh, devo proprio dissentire! Chi ha questa idea non ha compreso a fondo l’essenza del tango: sono gli occhi, i gesti, gli sfioramenti leggeri che conducono questo gioco a due. Sono due corpi e le loro sensazioni nei confronti della musica che dettano le regole. E’ l’affinità che si crea tra due tangueros che rende il ballo estremamente seducente, inimitabile, complesso ma al tempo stesso fondato su un sentimento atavico, profondo e indomito. Per arrivare a ballarlo bene bisogna sentirsi, conoscere ogni angolo di noi stessi e delle nostre emozioni più recondite. Anche perché se non capiamo noi stessi e le nostre priorità, non potremmo mai dialogare veramente con un altro individuo.

Partiamo da noi 

Ormai siamo abituati a parlare a ruota libera e scrivere una marea di messaggini a destra e a manca, senza un reale ascolto nei confronti degli altri e tantomeno verso noi stessi. E così mettiamo le nostre emozioni nel cassetto, anche quando sarebbe estremamente importante metterle in primo piano. Non siamo più neanche capaci di dimostrare al partner il nostro affetto. Spesso ci troviamo in una relazione di lunga data dove la passione dei primi giorni è difficilmente replicabile. Che fare? Cambiare continuamente amante? Questa alternativa porta solo un piacere momentaneo accompagnato da frustrazione, oltre al fatto di essere poco appagante, in special modo per una donna. E allora? Come possiamo “rinascere” e imparare a coltivare un erotismo coinvolgente che si evolva di pari passo alla relazione che stiamo vivendo?

Semplice: conoscendo noi stessi, ascoltando il nostro corpo e permettendogli finalmente di essere libero.

E tu conosci te stesso? Che rapporto hai con il tuo corpo? Come vivi la tua sessualità?

Prima di “iniziare le danze”, sarebbe auspicabile affrontare un altro tipo di percorso: ricominciare da noi stessi, dalla nostra intimità, dalla nostra essenza più profonda. A tal proposito ho scoperto un canale fighissimo, uso poco questo termine ma per 


Xiomara Lourdes de Soghe Leiva


faccio volentieri un’eccezione! Lei è una professionista, educatrice dell’eros e del piacere, counsouler olistico integrale oltre che operatore in rebirthing. Niente male, vero? Allora vi suggerisco di seguire attentamente i suoi preziosi consigli su


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