Alberto Malesani

Founder Junior

"Ciò che chiamiamo “vita”, in realtà non è che un susseguirsi ininterrotto di morti e di resurrezioni"

2019-03-29 09:48:38

Come per un seme messo nella terra, così per un essere umano...

Nell'essere umano è il sé inferiore a dover morire per nutrire il principio divino


Omraam Mikhaël Aïvanhov


Nell'essere umano, è il sé inferiore a dover morire per nutrire il principio divino, che allora potrà crescere, fiorire e portare frutti. La natura non smette mai di parlarci di vita, vale a dire, di morte e resurrezione. Infatti, ciò che chiamiamo “vita”, in realtà non è che un susseguirsi ininterrotto di morti e di resurrezioni. La morte è sempre la promessa di una nuova vita, e anche quella vita sarà seguita da una morte, perché possa nascere ancora una nuova vita. È questa, veramente, la resurrezione. »
« Avete messo un seme nella terra... Affinché si sviluppi, esso deve prima dividersi: dunque diventa 2. Poi compare il 3, ossia il germe che vi era contenuto e che trae dalle due metà del seme gli elementi di cui si nutre. Presto non rimarrà che l'involucro, e anch'esso finirà per scomparire. Si assiste dunque alla morte del seme, e questa morte è necessaria affinché nasca una nuova vita. Morendo, il seme libera le potenze di vita in esso contenute.