Alberto Malesani

Founder Junior

Armonizzare il fine con i mezzi

2019-11-04 09:48:21

"Una delle ragioni per le quali non progredite nel vostro lavoro spirituale `e che vi permettete di coltivare tante altre attività che non hanno alcun rapporto con tale lavoro, convinti ovviamente che non vi allontaneranno dalle mete che volete raggiungere."

Al servizio di che cosa mettete le vostre facoltà?


"Pensare in questo modo non è corretto; infatti, in realtà, se vi lasciate andare a sperimentare una cosa e ad assaporarne un’altra senza preoccuparvi né della qualità né della natura di quelle esperienze, quando vorrete elevarvi interiormente, non avrete più la capacità di annullare le precedenti esperienze negative. 


Se veramente nutrite un grande ideale, per realizzarlo sarete obbligati a rinunciare entro certi limiti a determinate cose. Come potete immaginare di essere ben disposti per la meditazione del mattino se avete trascorso la notte precedente nell’effervescenza e nel divertimento? 


Se alcuni non riescono a evolvere malgrado gli insegnamenti e i metodi che vengono loro continuamente presentati, ciò è dovuto al fatto che coltivano ancora troppi interessi e attività estranee alla vita spirituale: il denaro, le comodità, i piaceri, la posizione sociale  . . . 


Non dico che si debbano abolire tutte le preoccupazioni materiali, che per altro non sono per nulla inconciliabili con la vita spirituale, ma prima di affrontare questo tema, esiste un altro problema che va risolto quello dei fini e dei mezzi


Provate a considerare tutte le facoltà che gli uomini possiedono, ed esaminate che uso ne fanno. Al servizio di che cosa le mettono? Del loro sesso e delle passioni. Ebbene, ora è giunto il momento di rivedere questo modo di vivere mettendo tutte le vostre facoltà al servizio di un alto ideale, al servizio dello spirito e della luce.


Analizzatevi e vedrete quanti doni divini possedete, doni che vengono sacrificati per i capricci della natura inferiore. E poi osate lamentarvi: ≪Sono completamente confuso!≫ E` normale: quando si sono desiderate e accumulate troppe cose eterogenee, ci si ritrova ben presto immersi fino al collo nelle contraddizioni.


Prendete l’esempio del diamante: se il diamante è così puro, lo deve al fatto che è privo di elementi estranei, è carbonio allo stato purissimo. Se gli aggiungete un altro elemento, perderà la sua purezza e non sarà più un diamante. 


I discepoli che vogliono gustare tutto, toccare tutto, sperimentare tutto e conoscere ogni cosa, perderanno il loro valore di diamante e saranno solo delle pietre opache

Il vero discepolo deve indirizzarsi verso un unico fine, un unico ideale, alimentare un unico desiderio e nutrirsi di un unico cibo. Solo così potrà vivere veramente nella luce."


Omraam Mikhael Aıvanhov