Progetto Alice Universal Education School

Scuola & Istruzione

L’ISOLA CHE NON C’E’.

2021-11-08 15:53:31

Sfatiamo un “mito” dei “bei tempi andati”. Crediamo davvero che nei nostri villaggi esistano (o siano esistiti) esseri felici, saggi?

La bella poesia del mito villaggio rurale,

dove tutto è bello, pulito, ordinato, ideale.

La realtà, forse, è totalmente differente,

è oltre le visioni distorte della nostra mente.

Il mondo del passato era tormentato, violento:

c’erano guerre, conflitti in ogni momento.

C’ erano le caste come nel sistema indiano.

Non importa se il paese era ateo o cristiano.

La chiesa del mio paese aveva banchi riservati

per i ricchi, i siori, i paroni, i privilegiati.

I poveri erano emarginati, discriminati, esclusi.

Spesso, come in India, in ghetti venivano chiusi.

Il potere della politica, della scienza, religioso

non ha mai creato un mondo felice, favoloso.

Erano i poveri mandati a morire in guerra.

Erano i contadini “ignoranti” a lavorare la terra.

Chi ha costruito i magnifici monumenti?

E i sontuosi templi ricchi di arte, oro, opulenti?

Chi ha dato la vita per grattacieli, ferrovie, porti?

E’ lungo l’elenco dei poveri che sono morti!

Le bellezze che ammiriamo oggi con rapimento

sono il frutto di un tragico passato di sfruttamento.

Sono il risultato di misere paghe e schiavitù,

da parte di padroni tiranni senza valori e virtu’.

No, non c’era nei paesi molta romantica poesia.

C’erano spesso invidia, tra la gente e gelosia.

Guai a chi tradiva la cosiddetta tradizione.

C’erano la scomunica, il bando, l’espulsione.

Ancora oggi un poveraccio si è suicidato

vittima dell’impietoso gossiping del vicinato.

Quando non si moriva per fame o la guerra,

c’erano le pestilenze che svuotavano la terra.

Interi villaggi venivano svuotati, spazzati via

dalla furia incontrollata e letale dell’epidemia.

Morivano, come sempre, i più’ indifesi, i poveri,

senza assistenza, abbandonati in miseri ricoveri.

A volte erano i religiosi che mostravano pietà’;

una forma di eroismo simbolo di amore e santità

Ricordiamo, in quei tempi, la dura vita nel paese.

L’unico rifugio, protezione, era offerto dalle chiese.

Si faceva pausa dal lavoro nel giorno del Signore,

per dimenticare, per un po’, la fatica e il sudore.

Poi c’era l’alcool, il vino, per dimenticare;

una tragica dipendenza difficile da curare.

E nelle famiglie saliva l’orrore dell’inferno,

anche se si fingeva una normalità all’ esterno.

I vecchi sognavano una diversa generazione.

Una esistenza senza conflitti. Che delusione!

Sognavano per i figli un diverso cammino,

ma buttarono via l’acqua sporca con il bambino!

Non dimentichiamo le due guerre mondiali.

Il presente è figlio di passate violenze e criminali.

Infine, la domanda: Se l’oggi è il risultato di ieri,

di chi la colpa se i figli camminano su falsi sentieri?

Nota: Chi dei nostri lettori sa che cosa significa "fiol del conte?".

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