Adriana Rosu

Founder Starter

Il mondo che vorrei!

2019-11-24 13:30:26

Passano gli anni, si cresce, a volte i ricordi ritornano alla mente, ricordo con affetto, il Professor Acerno, un signore di piccola statura ma di una grandezza senza eguali, chi ha ricordi di scuola piacevoli? Quante storie di vita, quante lezioni di vita!

Un anziano incontra un giovane che dopo averlo salutato con calore, gli chiede:

- Si ricorda di me, professore? L'altro gli risponde di no.

Allora il giovane racconta al vecchio che è stato un suo studente. Il professore  incuriosito e sorpreso gli chiede:

- Ah sì? E che lavoro fai adesso?

Il giovane gli risponde con soddisfazione:

Beh, faccio l’insegnante.

- Oh, che bello, come me? gli ha risposto con un pizzico di nostalgia il vecchio professore.

- Beh, sì. A dire tutta la verità, sono diventato un insegnante per colpa sua -, e sorrodendo ha aggiunto, -Perché mi ha ispirato proprio lei a diventare un educatore. Proprio come lei.

L'anziano, curioso, chiede al giovane di raccontargli cosa lo ha influenzato. A questo punto il giovane ha cominciato a raccontare un accaduto che  è stata fondamentale per la sua vita.

- Un giorno, un mio amico che era nella mia stessa classe è arrivato a scuola con un bellissimo orologio nuovo e io gliel’ho rubato. Poco dopo, il mio amico accortosi del furto  si è lamentato con il nostro insegnante, cioé lei. che alzandosi dalla sua sedia ha detto a tutta la classe:

- L'orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l'ha rubato, per favore, lo restituisca-.

-Ma io non l'ho restituito perché mi vergognavo per quello che avevo fatto e non volevo che tutti mi scoprissero. Ero veramente spaventato e non sapevo cosa era meglio fare.

A questo punto lei ha chiuso la porta e con molta calma  ha detto a tutti noi studenti di alzarci in piedi e di metterci in fila, perché avrebbe controllato nelle nostre tasche, una per una. Ma, prima, ha aggiunto, dovevamo chiudere gli occhi ed aprirli solo dopo un suo comando. Così noi studenti ci siamo allineati lungo il muro, abbiamo chiuso gli occhi e così li abbiamo tenuti  mentre Lei cercava tasca per tasca. Quando è arrivato il mio turno, ha trovato l'orologio e l'ha preso.

Però dopo averlo trovato non ha detto: -Ecco l'orologio!-  Ha invece continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto:

-Aprite gli occhi. Ho trovato l'orologio.  Non ha detto nelle tasche di chi avesse trovato l'orologio. Non mi ha mai detto niente e non ha mai più ricordato l'episodio. Mai ha fatto il nome di chi aveva rubato l'orologio. Quel giorno, Professore, Lei ha salvato la mia dignità per sempre. È stato il giorno più vergognoso della mia vita. In tutti gli anni successivi prima che prendessi la maturità, non mi hai mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato ,né mi ha mai convocato, anche in privato, per darmi una lezione morale, ho ricevuto comunque, chiaramente, il suo insegnamento. Grazie a lei ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. 

Si ricorda di questo episodio, professore?

-Io ricordo la situazione, rispose il professore, ricordo l'orologio rubato, ricordo di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ricordavo perché anch'io ho chiuso gli occhi mentre cercavo.

Questa è l'essenza dell'educare. Se invece per correggere gli errori si ha bisogno di umiliare, è meglio non insegnare

Anonimo.