Abramo Piu

Le locomotive FS 290

2021-11-03 08:27:23

Le locomotive FS 290 sono state delle locomotive a vapore con tender, dapprima della Rete Adriatica (dove costituirono il gruppo 350 bis) e poi delle Ferrovie dello Stato (FS).

Le locomotive FS 290 sono state delle locomotive a vapore con tender, dapprima della Rete Adriatica (dove costituirono il gruppo 350 bis) e poi delle Ferrovie dello Stato (FS).


Ultimo gruppo di locomotive italiane del tipo "Bourbonnais", furono progettate sulla base del tipo costruttivo delle RA 350, poi FS 270, per il servizio di spinta ai treni su linee di valico. Diventarono poi macchine di uso universale, diffondendosi su quasi tutta la rete ferroviaria italiana.


Furono autorevolmente considerate uno dei «tipi più rappresentativi di locomotive a vapore tra quelli progettati dagli Uffici studi di Torino e di Firenze» delle ex Reti Adriatica (RA) e Mediterranea (RM) tra il 1873 e il 1904[2].


Nel 1982 l'unica unità superstite, FS 290.319, fu la prima macchina introdotta nel Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa (Napoli).

Le locomotive a vapore poi conosciute come Bourbonnais, caratterizzate cioè dal rodiggio (UIC) C e dal tender separato, vennero progettate e costruite nel 1854-1855[3] (secondo un'altra fonte nel 1856[4]) dalla Köchlin di Mulhouse per conto della società ferroviaria francese De Paris à Lyon par le Bourbonnais (poi confluita nella Compagnie Paris-Lyon-Méditerranée). Erano locomotive con tender per servizi di linea, sviluppavano una potenza di 350 CV e potevano raggiungere una velocità massima di 50 km/h[4].


Poiché nell'esercizio delle linee dei Giovi e della Porrettana le locomotive allora in uso stavano dimostrando i loro limiti, la Società per le Ferrovie dell'Alta Italia (SFAI) decise di integrare il proprio parco con locomotive più potenti. Dato che le fabbriche italiane non erano ancora in grado di far fronte a tali commesse, l'azienda risolse di rivolgersi all'industria estera. Sicché, tra il 1864 e il 1873, vennero importate 166 locomotive del tipo Bourbonnais costruite dall'industria francese (Köchlin, Schneider e Parent & Schaken) e belga (Cockerill)[4].


Successivamente, su progetto dell'Ufficio d'Arte della SFAI, tali macchine vennero potenziate allungando la caldaia (mettendole così in grado di sviluppare dapprima 400 e poi 450 CV), dotandole di un tender più capiente e sostituendo il tettuccio di riparo del posto del macchinista e del fuochista con una cabina chiusa su tre lati[4].


Sulla base delle macchine così potenziate tra il 1877 e il 1884 la SFAI introdusse nel proprio parco altre 104 locomotive del tipo Bourbonnais, costruite da stabilimenti austriaci (Sigl), tedeschi (Hannoversche Maschinenfabrik, Henschel e Vulkan) e italiani (Ansaldo e Pietrarsa). Numerate SFAI 800-1180, nel 1885 vennero divise tra la Rete Mediterranea (diventando RM 3201-3900) e la Rete Adriatica (dove costituirono il gruppo RA 3900).


Nel 1905 79 unità ex RA e 315 unità ex RM costituirono il gruppo 215 FS, di cui nel 1922 esistevano ancora 129 unità[5].


Il tipo costruttivo delle Bourbonnais, avente le caratteristiche di massima dei vari gruppi SFAI, fu diffuso oltre che presso le RA e le RM anche presso altre aziende ferroviarie italiane (Strade Ferrate Meridionali, Strade Ferrate Romane e Rete Sicula) e costruito anche da industrie italiane. Le unità pervenute alle FS vi costituirono i gruppi 185, 190, 200, 206, 215, 216, 255, 260, 265, 268, 270 e 290[5].

by Abramo Piu
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