Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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WWF lancia l’allarme: la plastica negli oceani aumenta a dismisura

2022-04-29 09:26:26

Qual è l’impatto che la plastica sta provocando sulle specie e sugli ecosistemi marini? Purtroppo gli ultimi dati raccolti al riguardo sono abbastanza preoccupanti. 

Alcune zone del Pianeta, compresa la regione del Mar Mediterraneo, hanno già ampiamente superato il livello massimo di inquinamento da plastica tollerabile.

Le Nazioni Unite hanno già definito l’attuale situazione come una crisi ambientale planetaria a tutti gli effetti. E se anche oggi i rifiuti di plastica fossero eliminati del tutto, comunque l’effetto delle microplastiche resisterebbe a lungo nel tempo. Le previsioni per il futuro non sono certo rosee, anzi. Nel 2050 la concentrazione di plastica potrebbe essere doppia rispetto a quella attuale.

Ultimamente il Wwf ha realizzato uno studio, in collaborazione con l’Istituto Alfred Wegener per le ricerche polari e marine (AWI), nel quale è stato analizzato l’impatto che i rifiuti di plastica hanno sulle specie e gli ecosistemi del mare. Stando a ciò che è emerso da tale ricerca, la plastica è entrata nella rete alimentare marina (vi sono specie di pesci che si cibano di microplastiche circolanti nel mare), e sta provocando conseguenze negative anche sulla produttività di alcuni ecosistemi in particolare, come le barriere coralline.

Nel mare, attualmente, si stima la presenza di circa 150 milioni di tonnellate di plastica, di cui un’ampia percentuale (dal 60 al 95%) è rappresentata da quella monouso.

La situazione nel Mar Mediterraneo

Nel Mar Mediterraneo, in particolare, finiscono circa 229 mila tonnellate di plastica, provenienti soprattutto da tre Paesi: Turchia, Italia ed Egitto.

Purtroppo l’Italia detiene un triste primato al riguardo: Roma è la prima città italiana più inquinante, seguita da Milano, Torino, Palermo e Genova.

I dati esaminati non lasciano alcun dubbio: la contaminazione da plastica degli Oceani è un processo irreversibile, in quanto il recupero dei rifiuti in mare è impossibile da attuare. Frammentandosi continuamente, possono restare nell’ambiente marino per decenni e anche più.

Le conseguenze sulle specie marine

I danni alla vita marina sono di vario tipo: gli abitanti del mare ingeriscono i rifiuti, ne restano intossicati, oppure intrappolati. La balena, ad esempio, è tra le specie che assume una quantità incredibile di plastiche e microplastiche, ma questo succede anche ad uccelli marini e tartarughe.

Tale situazione, che diventa sempre più grave di giorno in giorno, può essere affrontata soltanto con una soluzione sistemica e globale che coinvolga più Paesi, ha dichiarato il Wwf. Speriamo si faccia al più presto qualcosa per evitare il peggio.

Cristiana Lenoci per news-italia.net

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