Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Un po’ di sana pigrizia non guasta: ecco perché

2020-08-02 16:00:29

Parlare di pigrizia induce subito a pensare a qualcosa di negativo, che annulla capacità e creatività, da contrastare a tutti i costi. Lo shock collettivo della pandemia ha costretto a ripensare ai ritmi e al modo di vivere, costringendo a resettarsi su pazienza e lentezza.

Il “non fare” torna così ad acquisire un nuovo significato. Non è una forma di ozio improduttivo e fine a se stesso, bensì un ritmo rallentato, un’attenzione verso se stessi che può regalare un nuovo senso alle giornate.


Pigrizia non significa Accidia


E’ possibile, oggi, parlare di pigrizia senza essere considerati inerti e passivi. L’emergenza sanitaria che tutti noi abbiamo vissuto nei mesi scorsi ci ha fatto riscoprire una forma positiva, un tipo di lentezza che va rivalutata e coltivata a difesa di stress fisico e psicologico causato dalla frenesia inutile, che spesso accompagna le giornate.


La “pigrizia positiva” si inquadra in una dimensione ben diversa da quella greve, che un tempo veniva definita “accidia”, ossia il non fare nulla, non prendere decisioni, lasciarsi andare come un vegetale tirando fino a sera. La forma infruttuosa è quella che spegne i sogni, annulla gli interessi e impoverisce la mente. Quella positiva consiste nell’impostarsi su altri ritmi per riscoprire e ritrovare nuove energie.


Quando è positiva


La pigrizia non è per forza ozio, non è inerzia, ma un ritmo più tranquillo, che permette di riscoprire nuove priorità. E’ una forma di gentilezza verso se stessi che permette di scoprire altre risorse interiori. L’obbligatorietà dei doveri va interrotta spesso con piccole concessioni di piacere: la telefonata all’amica che non si sente mai, il libro che giace da tempo sul comodino e non si ha il tempo di leggere, o il giardinaggio sul terrazzo, sono tutti piccoli gesti “pigri” che restituiscono valore alla giornata, perché hanno una grande importanza per l’individuo.


Potrebbero essere considerati poco utili, perché non producono, non aiutano a gestire il lavoro o la casa. Invece sono essenziali, perché arricchiscono ogni nuovo giorno di un calmo benessere che contrasta gli effetti negativi dello stress.


I consigli per non impigrirsi


Ecco alcuni consigli per vivere una pigrizia sana e costruttiva.

  • Ricordarsi di se stessi: “ sono sempre io che porto la mia presenza nelle diverse situazioni. Non devo scordarlo: la realtà non mi deve inghiottire e impormi i suoi tempi, perché in questo caso il tempo mi fagocita e annulla il mio desiderio di lentezza”;
  • Fidarsi del proprio fastidio: se prima si era tolleranti, disposti ad accettare e tacere, adesso invece si avverte fastidio e tanta voglia di ribellarsi. Questi sono segnali da assecondare, imparando a dire no quando è necessario. Avere una sensazione di rifiuto verso ritmi frenetici e caotici, combriccole rumorose, impegni gravosi, significa che si ha bisogno di una sana pigrizia. Obbligarsi a farlo è una forma di violenza verso se stessi.
  • Rendere un gesto un rito: prendere un caffè con calma, sedersi nell’angolo della casa dal quale si gode la vista migliore, concedersi una doccia lenta e rinfrescante sono esempi di azioni che si compiono in genere in modo meccanico. Con un po’ di sana pigrizia, invece, si trasformano in riti di calma e momenti di attenzione solo per sé.
  • Fermarsi per ammirare: visitare un museo, passeggiare per le vie della città, quante volte lo abbiamo fatto di corsa, perché altro ci aspettava. Mettiamoci un po’ di pigrizia: concediamoci di camminare lentamente, fermarci, ammirare la bellezza che ci circonda.
  • Darsi tempo per scegliere: decidere in fretta spesso porta a scelte sbagliate, perché le decisioni hanno bisogno di calma e riflessione. E’ giusto imparare a prendersi tutto il tempo necessario quando si tratta di operare una scelta, soprattutto se importante.
  • Rilassarsi senza sensi di colpa: sdraiarsi sul divano e lasciare vagare lo sguardo dalla finestra senza fare nulla, crogiolandosi nella pigrizia, non è tempo perso o un atteggiamento indolente. Al contrario, permette di focalizzarsi su panorami, luci e sensazioni che aiutano a ritrovare se stessi e persino di vincere sensazioni negative, come ansia e stress.
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