Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Torri Colombaie in Puglia: origini e architettura

2020-09-30 12:27:30

Simboli di una civiltà rurale ormai caduta nel dimenticatoio, le torri colombaie sono tipiche strutture di età medievale, costruite quasi sempre in maniera complementare alle masserie.

In Puglia ci sono ancora esempi di tali pregevoli manufatti di edilizia rurale: in alcune zone in particolare, come il Salento, le torri colombaie hanno reso più vivo e visivamente piacevole il paesaggio agricolo.

Tra le caratteristiche della torre colombaia vi è quella di essere maestosa, più alta del necessario e decorata da merlature che le conferiscono l’aspetto di una fortezza. Spesso i padroni terrieri e i signori realizzavano tale costruzione esclusivamente per un loro vanto personale.

Ma da dove nasce l’esigenza di costruire queste torri annesse alle masserie in cui risiedevano- in passato- per lo più famiglie di ceto nobile?

La consuetudine di fabbricare torri colombaie deriva dal fatto che, da sempre, l’uomo ha cercato di allevare i piccioni. Basti pensare che alcune specie in particolare (i c.d. piccioni viaggiatori) venivano impiegate come mezzi di comunicazione veloci ed efficienti. A tale scopo i piccioni furono adoperati anche durante i due conflitti mondiali, nel secolo scorso.

Se guardiamo al passato, alla civiltà contadina di un tempo, ci rendiamo conto che questo animale rappresentava anche una fonte di ricchezza, esprimendo la condizione economica e sociale dei proprietari terrieri rispetto alle altre classi sociali.

I piccioni erano custoditi e allevati in apposite costruzioni, appunto le torri colombaie, realizzate in moda tale da potervi ospitare anche fino a mille coppie di volatili. Esistono antiche testimonianze della presenza di torri colombaie, come il trattato di falconeria dell’imperatore Federico II, in cui appunto compare l’immagine di una torre colombaia realizzata su una base circolare.

La carne di piccione era considerata di particolare pregio perché ricca di proteine. Per questo, in passato, la si faceva mangiare in particolare a chi aveva bisogno di rinforzarsi fisicamente: bambini, anziani, ammalati. I nobili e le classi sociali alte la chiamavano “carne reale” e quindi servita e consumata soprattutto nelle ricorrenze importanti oppure durante le cerimonie ufficiali.

Ogni torre colombaia è stata costruita pensando anche alla raccolta degli escrementi dei piccioni, che venivano utilizzati come fertilizzante naturale dei campi in quanto contenenti una sostanza a base di azoto che serve anche per conciare le pelli.

Data la riproduzione veloce di questi uccelli, che può avvenire anche per sei volte all’anno, si può facilmente immaginare quanto il loro allevamento sia un’importante fonte di reddito.

Con il progressivo abbandono delle aziende agricole  è venuto meno l’interesse produttivo ed economico legato all’allevamento dei piccioni. Inoltre nel tempo sono cambiate anche le abitudini alimentari, tanto che oggi la carne di piccione non è più considerata pregiata come un tempo.

Oggi i piccioni, vivendo in città, sono entrati a far parte della nostra quotidianità e non è più pensabile di cibarsi della loro carne come succedeva tempo fa.

Le torri colombaie oggi sono ridotte quasi tutte in rovina. Si tratta si simboli di un patrimonio architettonico che rischia di scomparire del tutto. Per fortuna, nella zona del Salento in cui ve ne sono ancora, in alcuni casi si sta provvedendo a restaurarle e rivalutarle come meritano.

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