Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Subbuteo: origine del nome e breve storia del gioco

2020-11-08 06:56:19

“Il calcio da tavolo”, o Subbuteo, è un gioco interattivo che permette di riprodurre le dinamiche di una partita di calcio tra giocatori appartenenti a squadre diverse. Chiunque può cimentarsi in un campionato di calcio senza uscire di casa.

Le origini

La storia del calcio affonda le sue radici nel Medioevo; per trovare i primi “calciatori in miniatura” dobbiamo tornare “solo” agli inizi degli anni Venti.

Alcuni marinai inglesi, appassionati di calcio, essendo impossibilitati a giocare a causa della ristretto spazio a disposizione sulle navi, pensarono bene di realizzare figure di calciatori utilizzando il piombo, ed una pallina delle stesse dimensioni di quella da ping pong

Il primo calcio da tavolo di cui si ha traccia è quello inventato dall’inglese William Lane Keeling, che riuscì a realizzare il suo “Table Soccer” utilizzando materiali come il cartone, caucciù e bottoni per ottenere i giocatori e il pallone da gioco. Con un gesso tracciò le linee per delimitare il campo, e costruì le porte con il fil di ferro. 

Il gioco originale così realizzato da Keelings nacque nel 1929 (con la sua società Newfooty) e fu prodotto e diffuso in modo crescente fino al 1939. Qualche tempo dopo, con la diffusione della plastica, il calcio da tavolo venne costruito con questo materiale più duraturo e resistente. 

Subbuteo: il curioso nome

Da dove deriva la parola “Subbuteo” con cui si usa definire il calcio da tavolo?

L’etimologia della parola è alquanto curiosa, poiché si riferisce al nome latino di un volatile, il falco Subbuteo. Il “padre” inventore del Subbuteo con cui ci divertiamo oggi, Peter Adolph (1916-1994), aveva due grandi passioni: il calcio e l’ornitologia.

Rispetto alle miniature del predecessore Keeling, Adolph nel suo gioco fu capace di riprodurre giocatori in rilievo, senza utilizzare i materiali “grezzi” che rendevano il gioco poco funzionale e piacevole esteticamente.

Quando si recò all’ufficio brevetti per registrare il marchio del gioco inventato, propose di chiamarlo “Hobby”, come una razza di falcone che a lui piaceva particolarmente. Chiese anche che il volatile diventasse il logo del gioco. Alla prima proposta l’ufficio brevetti rispose negativamente perché il nome “Hobby” in inglese ha il significato piuttosto generico di “passatempo”, quindi poco adatto per un gioco specifico. Fu invece accettato il falco come logo.

Ma l’inventore non si arrese e così adottò il nome latino del medesimo volatile: il falco Subbuteo. Non solo ne depositò il brevetto, ma dopo poco tempo creò la società “Subbuteo Sport Games” rilevando pure la Newfooty che apparteneva a Keeling. 

Le evoluzioni

Oggi il calcio da tavolo Subbuteo è universalmente riconosciuto con il nome latino di un uccello il cui becco ricorda proprio la posizione e il gesto del dito che colpisce il singolo giocatore in campo per spingere la palla.

Negli anni Il gioco ha attraversato diverse fasi. Dalle miniature arrotondate, che però non permettevano di direzionare l’omino nella maniera migliore, si è passati alle più moderne “sport figures” e “toccer”, miniature più grandi con una base piatta.

Infine, sono state introdotte le “ProfiBase”, ossia figurine che si infilano su un corpo unico di plastica rigida con il fondo piatto. Con queste è possibile tirare la palla in modo più forte e preciso. 

Le regole e i campionati

Il Subbuteo ha le sue regole precise, ed ogni giocatore deve conoscerle prima di cominciare una partita.

Ad esempio:

  • il giocatore va colpito con il dito indice o medio;
  • non si deve lisciare la palla mentre è in campo;
  • ogni giocatore può fare solo tre tocchi (comprensivi del tiro in porta).

Le norme sono ovviamente più rigide se si gioca all’interno della Federazione: in Italia FISCT (Federazione Italiana Sportiva Calcio da Tavolo); nel mondo: FISTF (Federation International Sports Table Football).

Nel calcio da tavolo l’Italia ha ottenuto più volte il titolo di Campione del Mondo.

Cristiana Lenoci per Cultura.biografieonline.it