Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Stop al maltrattamento degli animali: cosa cambierà nei prossimi mesi

2022-03-07 14:42:56

La Dichiarazione Universale dei diritti dell’animale, stilata nel 1978, così recita: “Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo”. Eppure molte pratiche ancora in voga in diversi Paesi del mondo disattendono questo principio. Qualcosa però si sta muovendo, per fortuna. 

Il vento sta cambiando sia in Europa che nel resto del mondo, a favore del rispetto dei diritti degli animali e della loro integrità. Alcune leggi, unite alle azioni di cittadini, associazioni e imprese, stanno andando incontro ad un maggior rispetto per il benessere degli animali.

Basta con i delfinari-lager


Di recente la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna al Delfinario di Rimini per maltrattamento di animali. Nel 2013 il Corpo Forestale dello Stato e alcuni veterinari dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente effettuarono un blitz al Delfinario, riscontrando diverse violazioni. Durante il processo è emerso che i delfini erano detenuti in condizioni incompatibili e venivano sottoposti a continui trattamenti farmacologici.


In Italia sopravvivono gli ultimi due circhi d’acque che tengono prigionieri i delfini. In attesa che il Parlamento e il Governo ne decidano lo stop per legge, come già successo in altri Paesi, scegliere di non visitare queste “attrazioni” può fare la differenza.


Dal 2020 il sito Tripadvisor non vende più biglietti per delfinari e show con animali marini.

La corrida per i turisti: una tradizione da abolire


Ogni anno, in Spagna, oltre 30 mila tori vengono abbattuti durante la corrida, una pratica antica ormai considerata “folcloristica”, e quindi ammessa e apprezzata anche dai visitatori e turisti. Attualmente alcune associazioni animaliste stanno conducendo un’aspra battaglia per mettere fine alla corrida nelle Canarie e in Catalogna (a Barcellona). Ma restano ancora altre 400 arene nel resto della Spagna in cui si perpetra abitualmente questo macabro spettacolo.

Purtroppo, al fine di agevolare una pratica così crudele, i grandi proprietari terrieri iberici hanno ricevuto per anni i contributi europei per smettere di allevare tori destinati proprio alle corride.

Animali al circo: arriva lo stop definitivo?


Tra qualche anno i circhi e gli spettacoli viaggianti non potranno più esibire animali, come già deciso da oltre 50 Paesi in Europa e nel resto del mondo, se sarà portata a compimento la legge-delega sullo spettacolo dal vivo, all’esame del Senato, che prevede il “superamento” di questo utilizzo e il sostegno alle forme di circo umano e contemporaneo.


Divieto di allevamenti da pelliccia


Dal 1° Gennaio 2022 in Italia è scattato il divieto di allevare, riprodurre in cattività e uccidere visoni, procioni, volpi, cincillà e altri animali utilizzati per ricavarne la pelliccia. I cinque allevamenti attualmente attivi, che in totale detengono circa 6 mila visoni, dovranno chiudere entro il 30 Giugno prossimo.

Il Governo ha stanziato 6 milioni di euro per indennizzarli. L’Italia si unisce così ad una ventina di altri Stati europei che avevano già vietato gli allevamenti di animali da pelliccia.


Finalmente è stato compiuto questo atto di civiltà, considerato che la prima proposta in tal senso è stata fatta nel 1992. Se fosse stato deciso allora, si sarebbero salvati oltre 10 milioni di animali uccisi per vanità. Il percorso ora riprende per lo stop definitivo a tutte le pellicce, sulla scia delle decisioni di grandi marchi della moda come Armani e Dolce & Gabbana, che si stanno indirizzando verso materiali cruelty free e davvero sostenibili, con grandi riscontri nelle vendite.

Cristiana Lenoci per news-italia.net


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