Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

Cristiana Lenoci

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Smart working: un modo per affrontare l’emergenza o nuova tendenza?

2020-03-25 16:23:09

Il Coronavirus sta rivoluzionando la vita professionale di molti di noi. La maggior parte delle aziende italiane sta infatti introducendo forme di smart working e telelavoro. Come tutte le cose, anche questa modalità di lavoro ha i suoi pro e contro. Vogliamo considerarli insieme?

Lo smart working si basa sulla libertà di scegliere in che tempi e modi arrivare ad un obiettivo prefissato. Inoltre, si avvale di tecnologie che permettono di superare la distanza fisica tra le persone, ricreando momenti condivisi. In questo periodo di quarantena forzata, però, si corre il rischio che venga mal gestito (cioè affrontato con un approccio rigido, senza un’organizzazione preventiva e senza le competenze idoneo per farlo).


Alla base dei una buona gestione dello smart working c’è un cambio di mentalità. Dobbiamo imparare (se ancora non sappiamo farlo) a ragionare per obiettivi e organizzare il nostro tempo e le nostre priorità in funzione del loro raggiungimento. Il lavoro è davvero agile se sappiamo gestire al meglio la costante integrazione della vita privata con quella professionale.


Anche se i nostri colleghi non ci vedono, e senza essere eccessivamente formali, cerchiamo di vestirci in modo appropriato quando entriamo in “modalità lavoro”. Questo ci aiuta a trovare il giusto spirito. Al contrario, quando siamo a pranzo o durante le pause, cerchiamo di staccare davvero. Dedichiamoci piuttosto ad altre attività che ci fanno stare davvero bene.


Manca la Socialità


Tra gli svantaggi dello smart working c’è sicuramente l’isolamento e la mancanza di interazione con i colleghi o con i collaboratori ad un progetto. Stare tutto il giorno in casa, cinque giorni su cinque, amplifica la sensazione di isolamento e la dimensione lavorativa, unita a quella privata, può creare un disagio. Altri effetti collaterali sono la mancanza di socialità e la tendenza a rimandare le attività, in quanto vengono meno alcune forme di controllo sociale che invece funzionano in azienda. E’ quindi necessario fissare dei momenti della giornata in cui sentirsi di persona con i colleghi. Meglio ancora se, al posto della telefonata, si effettua una videochiamata o una videochat, che aumentano la sensazione di vicinanza.


Concentrazione a Rischio


A casa abbiamo molte distrazioni. C’è la famiglia che richiede la nostra attenzione, e la tentazione di occuparci di altro è sempre dietro l’angolo. Ad esempio, molti genitori si trovano a lavorare da casa con i figli presenti e le inevitabili interruzioni. Bisogna quindi delineare bene i confini tra tempi di lavoro e tempi personali. Questi “confini” sono da chiarire in anticipo con tutti i membri della famiglia, se serve. Per i genitori può essere utile fissare delle pause concordate da dedicare solo ed esclusivamente ai figli.


Non riuscire a staccare mai


Ben venga l’indipendenza e la flessibilità, ma tutto ciò potrebbe portare a non sapere fissare dei limiti, quindi il rischio concreto è di non riuscire a staccare mai è un’eventualità. Vedere sempre a portata di mano il nostro lavoro sul tavolo del soggiorno può trasformare lo smart working in sinonimo di disponibilità tutti i giorni, 24 ore su 24. Concedersi delle pause è fondamentale: la cosa da fare assolutamente è fare dei break fisici almeno due volte al giorno per riattivare i muscoli e far riposare gli occhi.


Aldilà dei pro e dei contro, il lavoro agile è un’opportunità da coltivare per i benefici che porta sia alle aziende che ai lavoratori.