Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Smart working: quando lavorare da casa rende felici

2022-02-18 14:00:52

Attualmente circa 5 milioni di italiani svolgono il proprio lavoro da casa. Da modalità per sopperire all’emergenza della pandemia, lo smart working è diventato ormai una realtà per tantissime persone. 

Per le donne, in particolare, è una chance che le aiuta a vivere il lavoro con maggiore flessibilità e senza sensi di colpa. Quante hanno vissuto lo strazio dell’ennesima riunione iniziata in ritardo che non ti fa arrivare puntuale al saggio dei figli? 

Lo smart working è uno strumento valido per favorire la conciliazione lavoro-famiglia che ricade ancora in gran parte sulle donne. E’ un modo per vivere il lavoro in maniera più serena e meno lacerante.


Il lavoro da casa, più agile e flessibile, può tradursi concretamente in maggiore produttività e in città meno congestionate dal traffico, soprattutto nelle ore di punta. Ciò comporta, nel lungo termine, un minor dispendio energetico e di inquinamento atmosferico.


Per conoscere e approfondire lo smart working può essere utile leggere qualche saggio sull’argomento.


Chiara Bisconti, manager, madre di tre figli, consulente di Risorse Umane, è esperta di lavoro agile e smart working e autrice del libro: “Smart Agili Felici- il nuovo modo di lavorare che libera la vita” (Edizioni Garzanti). La Bisconti è  stata Assessora alla Qualità della vita per il Comune di Milano, dal 2011 al 2016.


Nel volume l’autrice ha scritto: “Il cambiamento, la flessibilità e la felicità sono i temi che hanno riempito di senso la mia vita professionale”.


Oggi si lavora “per risultati”, organizzando tempo e spazio per essere più efficienti e produttivi. Lo smart working può essere uno strumento efficiente, se utilizzato correttamente. Il saggio scritto da Chiara Bisconti analizza nei dettagli questa modalità di svolgimento del lavoro, soffermandosi sugli aspetti positivi e sui vantaggi dello smart working in termini non solo professionali, ma di relazioni sociali.



Il libro racconta diverse storie, compresa quella dell’autrice, e delinea un mondo di uffici “infelici” che si somigliano tutti, fatti di tempo rapinato per chiacchierate alla macchinetta del caffè e poi scontato uscendo tardissimo, di lunghe riunioni improduttive, di gerarchie rigide come quelle di una caserma militare.

Ci sono per fortuna anche “uffici felici”, come quelli realizzati nelle case, in cui ciascuno lavora tenendo conto anche delle proprie esigenze personali.


Attraverso lo smart working si può organizzare il lavoro in coerenza con gli obiettivi fissati dall’azienda, ma anche con la propria vita. Come scrive Bisconti nel suo libro, “c’è l’ufficio quando ha senso andarci; sennò casa o un coworking. Si lavora per obiettivi”.

Cristiana Lenoci per news-italia.net 



 


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