Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Sant’Agata di Puglia: origini e notizie del borgo pugliese con la “Via dei fiori”

2020-07-31 09:38:39

Il turismo nei borghi pugliesi va incentivato con iniziative specifiche, soprattutto in quei luoghi dove non vi è un’affluenza di massa e in cui è importante mantenere un’identità legata alle tradizioni.

L’amministrazione comunale di Sant’Agata di Puglia, paese dei Monti Dauni, ha di recente promosso un’iniziativa meritevole di attenzione, che ha come filo conduttore “il fiore”. Si tratta di un itinerario turistico che prevede una passeggiata nell’area nord-est del centro storico, caratterizzato dalla presenza di un allestimento floreale di queste specie: Polygala in cespugli, con fioriture, Feijoia con fioriture miste, Olivi a cespugli, Viburno Texano con fioriture miste, Eleagnus giallo con fioriture miste e Viburno lucido. I fiori sono stati sistemati in vasi di argilla sia per la strada che appesi al muro.


Il percorso parte dal Perillo e arriva fino al Castello, una zona posta a circa 800 metri di altitudine. Durante l’itinerario sono previste apposite soste per fare osservazioni e per visitare alcuni luoghi di interesse storico o artistico. Il centro storico di Sant’Agata si snoda tra belvedere, antiche scalinate, slarghi e scorci panoramici mozzafiato. Percorrendo la “Via dei Fiori” i turisti e visitatori possono ammirare, oltre alle specie floreali, anche l’Antico Frantoio del 1500, la casa di Tony Santagata, la Chiesa di San Nicola e quella del Carmine, la casa del poeta Enzo Contillo, il forno a paglia risalente al 1600, l’abitazione dello scrittore Francesco De Carlo, il Castello Imperiale e altro ancora. Lungo il percorso vengono serviti prodotti tipici del posto per una degustazione.


Origini del borgo


Uno dei paesaggi più suggestivi della Daunia fa da sfondo al borgo di Sant’Agata di Puglia, la c.d. “Loggia delle Puglie”, che con la sua fitta rete di case e vicoli si inerpica su una montagna, alla cui sommità sorge l’imponente Castello federiciano. In passato i Romani controllavano il passaggio verso la via Appia e costruirono così il “Castrum Artemisium”, in onore della Dea Artemide, ribattezzato poi nel 592 con il nome “Sant’Agata”.


Successivamente, con l’avvento dei Longobardi e dei Normanni, il Castello venne ampliato e la cittadina si espanse. La forma urbanistica peculiare (un ventaglio rovesciato) che caratterizza il Borgo è arricchita dai bei palazzi che le famiglie nobili edificarono tra il ‘500 e il ‘700. L’indubbia bellezza di Sant’Agata e dei dintorni le valso il riconoscimento di “Bandiera Arancione” da parte del Touring Club Italiano.


Cosa vedere a San’Agata


Oltre al Castello Imperiale, che domina il borgo e buona parte di questo angolo di sud Italia, a Sant’Agata c’è davvero molto da guardare e ammirare. La Chiesa Matrice di San Nicola (che risale all’epoca normanna) è stata riedificata nel Cinquecento ed è meritevole di una visita. La Chiesa più antica del borgo è quella di Sant’Andrea Apostolo, che è del VII  secolo, ristrutturata in epoca rinascimentale e ampliata nell’800. C’è poi anche la Chiesa di San Michele Arcangelo, distrutta completamente in seguito al terremoto del 1930 e ricostruita con annesso campanile caratterizzato da bifore e trifore.


Sant’Agata è costellata di belle dimore signorili che presentano eleganti prospetti arricchiti da portali in pietra scolpita e da stemmi nobiliari: Palazzo De Marinis- Calcagno, Palazzo Capria, Palazzo Vinciguerra, Palazzo Volpe, Palazzo Barbato, Palazzo Torraca- Rosati.


Imperdibile è la visita al frantoio seicentesco ipogeo Nova. La macina in pietra che veniva azionata da asini e muli è stata usata fino al 1927 e si deve alla Pro Loco il ripristino degli ambienti di questo singolare monumento all’archeologia industriale contadina.


Nei dintorni ci sono i Ruderi del Convento di Sant’Antuono, il Ponte Romano, la Preta Santulinze (o pietra dei briganti), il Monte Croce (così chiamato per il crocifisso installato sulla sua cima all’inizio del XX secolo).


Appuntamenti ed eventi


Il 5 Febbraio si festeggia la patrona del paese, Sant’Agata, che subì il martirio con l’amputazione delle mammelle. In questa occasione agli abitanti del borgo vengono distribuite le caratteristiche “mammelle di Sant’Agata”, pani azzimi a forma appunto di seni, da parte delle “Agatine”, ragazze che indossano la tunica della Santa e bussano alle porte delle abitazioni donando i pani benedetti.


Il 19 Agosto si svolge la rievocazione storica dedicata ad Agatone, abile condottiero le cui vicende (tra storia e leggenda) sono legate alle origini del paese. Per l’occasione il borgo si colora di sbandieratori e giocolieri, che animano il corteo, spesso arricchito da personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo,, fino a festeggiamenti serali.


Il 1° Novembre tradizioni e gusto si incontrano nella Sagra dei Ciccecuotte, caratteristico dolce preparato con gli ingredienti della cucina contadina. Un’antichissima tradizione legata al culto dei defunti, arricchita da squisite caldarroste, bruschette condite con olio evo e altri buonissimi prodotti tipici del posto.


Contatti utili


Comune di Sant’Agata di Puglia- www.comune.santagatadipuglia.fg.it; 0881-984007


Pro Loco: Vico Farmacia, 8- 0881-984433