Cristiana Lenoci

Blogger, redattrice web

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Randagi arrivati durante la quarantena: il quartiere li adotta

2020-05-16 12:16:51

Quella che vi propongo oggi è una bella storia di interazione tra uomini e animali. Giunti in un strada centrale della mia città, durante il periodo della quarantena, due cani randagi sono stati adottati dagli abitanti che provvedono, a turno, a fornirgli cibo e acqua fresca.

Sono arrivati durante quel periodo in cui eravamo tutti a casa, spaventati dal virus ma con tanta voglia di aprirci al mondo. Era il periodo delle strade vuote, delle poche macchine in giro e del silenzio rarefatto, rotto soltanto da qualche suono ogni tanto


I due cagnoni non sono passati certo inosservati in una strada così centrale, magicamente svuotatasi di ogni elemento umano.


Due randagi femmine, dal pelo bianco e nero e lo sguardo dolcissimo di chi non vede negli uomini dei nemici da cui stare lontano, in quei mesi di “tutti a casa” hanno occupato gli spazi che, di solito, vengono invasi dalle persone, in ogni ora del giorno. Da mesi ormai sostano nelle aiuole dei maestosi tigli di Viale Roosevelt, centralissima strada di Cerignola, o dormono negli spazi lasciati vuoti da un bar ancora chiuso al pubblico.


Come è successo nei mesi scorsi anche in altre città e luoghi d’Italia, gli animali sono tornati a girovagare per le strade, perché finalmente lasciate vuote da chi, generalmente, tende a considerarli degli intrusi.


Nella quarantena ormai trascorsa abbiamo visto papere che sguazzavano nelle fontane eterne di Roma, cinghiali che camminavano indisturbati per le strade di alcuni piccoli paesi, addirittura fenicotteri rosa che si aggiravano nel centro di una cittadina della Sardegna.


I randagi capitati in Viale Roosevelt, dai più conosciuta come “Strada Larga”, ce l’hanno messa proprio tutta per farsi adottare. C’è chi provvede, a turno, a procurargli cibo ed acqua sempre fresca, soprattutto adesso che comincia a fare caldo.


Intorno ai due cani si è costruita una rete di solidarietà che, nata durante la quarantena (quando i cani erano liberi di circolare e sostare ovunque), prosegue tutt’oggi pur con gli inevitabili intoppi e problemi da risolvere.


Con la riapertura delle attività commerciali, infatti, c’è chi non ha visto di buon occhio il fatto che i due cani stazionino sui marciapiedi. Per fortuna, però, il buon senso sembra aver prevalso. In fondo, questi due adorabili animali sono a tutti gli effetti “cani di quartiere”, come ce ne sono tanti in ogni città ormai.


Per me, che li ho visti qui dal balcone in quei giorni di chiusura forzata, questi due cani sono il simbolo di un momento strano, complicato, in cui le piccole cose venivano vissute e amplificate al massimo per trarne piacere e consapevolezza. Per me i due randagi arrivati per caso dovrebbero insegnarci una grande lezione, che la quarantena lascia ai più sensibili: ogni essere umano è strettamente legato all’altro. 


Ogni nostra azione ha inevitabilmente effetto sulla vita degli altri. Se non impariamo a considerarci parte di un Tutto, bè siamo davvero destinati a restare infinitamente piccoli e miseri  su questo Pianeta.